martedì 9 luglio 2019

Il Battito d'Ali di un Gatto, cap 25 - Nel frattempo, pt1


NEGLI EPISODI PRECEDENTI
Il gruppo di viaggiatori nel tempo, al ritorno a casa, trova una brutta sorpresa. Ma grazie ad un caso apparentemente fortuito riesce alla fine a fare rientro e attraverso un tunnel segreto cerca di farsi strada nel Regno dell'Ongheu...

Quando i cinque riemersero dal tunnel il Sole era già praticamente tramontato. L'uscita sbucava su una spiaggetta isolata, al limite della zona del porto, da cui tutti notarono, fortunatamente al sicuro, che le imbarcazioni attraccate non erano mercantili, ma militari. Quello che invece non videro subito, o meglio stentarono a riconoscere, era l'umano intento a riparare una piccola rete da pesca. Si trattava di un signore smilzo, avanti negli anni, ma ancora nel pieno delle forze, dall'aspetto sciupato e dai vestiti rattoppati alla meno peggio. Immaginandolo però in panni diversi, pur sempre trasandati, ma di un trasandato, per così dire, studiato a tavolino (che in un mondo parallelo l'avrebbero probabilmente collocato all'interno di un centro sociale), capirono che si trattava del Vecchietto delle Barche.
Non servì alcun ordine specifico, nè alcuna riunione straordinaria: tutto il gruppo gli si avvicinò come all'unisono, in virtù di una fiducia che, istintivamente, quella figura ispirava, sperando in quel modo di capire cosa fosse successo nel Regno durante la loro assenza. Per fortuna la loro fiducia era ben riposta.
"Siete voi allora quelli che stavamo aspettando!" Esclamò sorridendo il Vecchietto, ma immediatamente ritornò in sè e guardò al mare con aria preoccupata. "Nessuno all'orizzonte, ma ancora per poco. Presto, per di qua!" Soggiunse.Il gruppetto fu indirizzato verso una catapecchia, probabilmente la dimora dell'anziano signore. Nessuno osò proferire parola, data la tensione che traspariva dai suoi modi. Non furono fatti accomodare, ma dopo un paio di manovre il padrone di casa aprì una botola ben nascosta sotto il suo giaciglio e gli ospiti capirono subito che era lì che dovevano entrare. Ora, nessuno sano di mente in circostanze del genere si sarebbe intrufolato in un tale nascondiglio. Fu la fiducia nella figura del loro vecchio amico a spingerli a fare come lui diceva. E fu proprio quest'ultima la loro salvezza: il chiudersi della botola alle loro spalle lasciò all'esterno il fischio di una nave, e con esso, la minaccia degli Umani Cattivi che facevano ritorno dalla loro missione fallimentare alla guardia della Statua-Portale.Ora i Nostri, entrati così formalmente tra le schiere dei Dissidenti, si trovavano in una piccola cantina che conteneva qualche misera provvista. Con un'altra manovra del Vecchietto però, ecco che apparve un secondo passaggio segreto, che portava in un antro caratterizzato da un fetore pungente. Qui finalmente erano liberi di parlare."Siamo nella parte più remota delle fognature della città, dove si rifugiano i ribelli che non sono ancora stati catturati. Nessun militare verrà mai a cercarci in un posto del genere: hanno paura di prendersi qualche brutta malattia! Io che da queste parti ci giro da tempo vi posso garantire che sono sano come un pesce, ma il cibo che avete visto in cantina... beh, quello non ve lo consiglio!" E scoppiò in quella fragorosa risata che i viaggiatori riconobbero come il primo segno di benvenuto a casa.

4 commenti:

  1. He,he...inizio promettente...

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  2. Ti sei data questo limite?......don't worry ;-)

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    1. Sì.. come vedi le scadenze me le do, ma poi non si sa mai cosa succede... nel Regno dell'Ongheu! ;-3

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