NEGLI EPISODI PRECEDENTI
L'umana smemorata recupera i suoi ricordi, mentre Nyx riceve una tecnologia da applicare all'Arcolaio, di cui però forse non conosce ancora tutte le potenzialità... Nel frattempo i viaggiatori si preparano per tornare a casa.
L'Umana aveva avuto molto tempo di riflettere da quando aveva ritrovato la memoria. Dopo quel pollice in su alla fine della missione della caverna nessuno le aveva chiesto più niente in merito e la cosa non le dispiaceva affatto: meno chiacchiere, più tempo per pensare. La domanda era sempre la stessa: cosa davvero era cambiato ora che tutti i suoi ricordi erano tornati al loro posto?
Spesso i suoi pensieri tornavano indietro, ora che potevano, a prima dell'incontro con Dugongo. La sensazione prevalente era quella di una profonda tristezza. In tutti quegli anni di attesa aveva come perso la strada e ora che quella lunga confusione era stata relegata, in pochi giorni, nel passato si rendeva conto che a quel nuovo stato d'animo non era affatto abituata.
Dal canto suo l'Agente Speciale Nyx, ora che aveva riferito al resto del gruppo la “piccola” missione privata che aveva a che fare col Dugongo nobile, era libera di dedicarsi alla sua preoccupazione principale: l'Arcolaio. Nella sua testolina complottista le parole della Sedna umana continuavano a risuonare: “L'Arcolaio ora è in mano tua, ma forse non è da utilizzare esattamente come pensi”... Che cosa voleva dire? Già il fatto, totalmente inaspettato, di trovarsi ad adoperarlo lei stessa era qualcosa al di fuori dei suoi schemi, era forse proprio questo che intendeva la Somma Sapiente con quel consiglio. O piuttosto qualcosa di diverso sulla modalità di consegna?
Quel pomeriggio erano tutti indaffarati con i preparativi del ritorno a casa, fissato per l'alba del giorno seguente: chi preparava i bagagli, chi approfittava del tempo rimasto per fare le ultime due chiacchiere con la Nonnina e chi preferiva, sonnecchiando, recuperare le forze in vista dell'imminente salto temporale. Paradossalmente le meno pronte erano proprio le due da cui tutto era partito: l'Umana che aveva ritrovato la memoria e l'Agente Speciale Nyx. Nel girare per casa senza meta, si trovarono ad un certo punto al tavolo da due nel cucinino, entrambe intente a dare fondo alle provviste di caffè.
“Non capisco” diceva tra sé e sé la gatta “il Vecchietto sostiene che si debba consegnare l'Arcolaio alla Nonnina del nostro tempo, mentre la Somma Sapiente Sedna mi ha avvertito che non è da usare nella maniera in cui mi aspetto. Teoricamente queste affermazioni non sono tra loro incompatibili... allora perchè continuo a pensare che c'è ancora qualcosa che mi sfugge? Sto perdendo la testa?”
“Lasciati dire una cosa da qualcuno che la testa l'ha persa davvero... in un certo senso: nei momenti di incertezza, quando la ragione sembra spegnersi, è la voce interiore quella che devi ascoltare.
“Detto in parole povere?”
“Se non riesci a liberarti dall'idea che l'Arcolaio non sia da dare alla “nostra” Nonnina, allora forse davvero non è da dare a lei. Ti conosco da poco, ma questo di te l'ho capito: che nel tuo lavoro sei dannatamente brava. Dal cuore immenso ti chiamano, ed è proprio così: se cerchi con quello sono sicura che la tua risposta la troverai”.
Gli occhi dell'agente segreto si accesero di un bagliore che la sua interlocutrice riusciva ad intuire al di là degli occhiali dissimulatori. “Enigma risolto?” chiese.
“Io no, ma pare tu abbia risolto il tuo”.
“Il mio? Come fai a sapere...?”
“È da quando siamo tornati dalla caverna che ti tengo d'occhio e, lasciatelo dire, non mi sei sembrata particolarmente entusiasta di aver recuperato la memoria... Come se questo non fosse una risposta soddisfacente alle tue domande. Anche io ho capito qualcosa di te: non ti piacciono le spiegazioni facili. Perchè sono stata mandata indietro nel tempo? Cosa c'è di tanto speciale nei miei ricordi? È questo che continui a chiederti... Beh, secondo me la cosa speciale non è nei tuoi ricordi, ma sei tu. Tu e il tuo potere che mi hai appena mostrato: intuire e comprendere i sentimenti degli altri. Sai, credo sia stato questo il ponte che ci ha unite quel giorno, quando chiedevo aiuto nella caverna. Mi ricordo che cercavo disperatamente qualcuno che potesse sentirmi e di colpo sei apparsa... È come se tutte le difficoltà che hai attraversato ti avessero scavata dentro così che ora hai più spazio per accogliere anche le gioie e le sofferenze altrui”.
La conversazione prosegui intensa fino all'ora di cena. Una cena rapida e frugale che fece da premessa ad una notte irrequieta. Il giorno seguente, prima che la stella di quel mondo facesse capolino, era arrivato il tempo dei saluti. Con la sua solita aria circospetta Nyx prese da parte la Nonnina: “Ci ho riflettuto a lungo, e credo che questo debba andare a te” disse. Tra le zampine aveva l'Arcolaio. Tante erano le domande che affollavano la mente dell'anziana signora, di sicuro troppe per essere esplicitate in quel brevissimo frangente. Una tuttavia non la sfiorò minimamente, come ovvio la più importante. Perchè, così bene nascosta dal capo dell'Intelligence, la tecnologia di localizzazione dono della Nyx umana non poteva essere individuata in alcun modo.
Il passaggio attraverso Make-Make, il portale nel cortile sul retro, fu più lento rispetto agli ultimi loro spostamenti. Prima tappa il Regno delle Statue. Lì i viaggiatori avrebbero incontrato rapidamente il Vecchietto delle Barche, per poi essere separati e indirizzati verso i vari punti strategici da cui si sarebbero preparati ad affrontare la battaglia finale. L'esperienza si era rivelata un successo su tutti i fronti e non vedevano l'ora di riabbracciare i loro cari e ascoltare i loro resoconti... L'altro Dugongo, quello non nobile, era il più entusiasta di tutti ed era già sul punto di mettere fuori la testa dalla statua Haumea, quando gli artigli di Nyx lo trattennero appena in tempo: nella radura ad aspettare non c'era un barbuto signore col bastone, ma un manipolo di militari in assetto da guerra.
“Detto in parole povere?”
“Se non riesci a liberarti dall'idea che l'Arcolaio non sia da dare alla “nostra” Nonnina, allora forse davvero non è da dare a lei. Ti conosco da poco, ma questo di te l'ho capito: che nel tuo lavoro sei dannatamente brava. Dal cuore immenso ti chiamano, ed è proprio così: se cerchi con quello sono sicura che la tua risposta la troverai”.
Gli occhi dell'agente segreto si accesero di un bagliore che la sua interlocutrice riusciva ad intuire al di là degli occhiali dissimulatori. “Enigma risolto?” chiese.
“Io no, ma pare tu abbia risolto il tuo”.
“Il mio? Come fai a sapere...?”
“È da quando siamo tornati dalla caverna che ti tengo d'occhio e, lasciatelo dire, non mi sei sembrata particolarmente entusiasta di aver recuperato la memoria... Come se questo non fosse una risposta soddisfacente alle tue domande. Anche io ho capito qualcosa di te: non ti piacciono le spiegazioni facili. Perchè sono stata mandata indietro nel tempo? Cosa c'è di tanto speciale nei miei ricordi? È questo che continui a chiederti... Beh, secondo me la cosa speciale non è nei tuoi ricordi, ma sei tu. Tu e il tuo potere che mi hai appena mostrato: intuire e comprendere i sentimenti degli altri. Sai, credo sia stato questo il ponte che ci ha unite quel giorno, quando chiedevo aiuto nella caverna. Mi ricordo che cercavo disperatamente qualcuno che potesse sentirmi e di colpo sei apparsa... È come se tutte le difficoltà che hai attraversato ti avessero scavata dentro così che ora hai più spazio per accogliere anche le gioie e le sofferenze altrui”.
La conversazione prosegui intensa fino all'ora di cena. Una cena rapida e frugale che fece da premessa ad una notte irrequieta. Il giorno seguente, prima che la stella di quel mondo facesse capolino, era arrivato il tempo dei saluti. Con la sua solita aria circospetta Nyx prese da parte la Nonnina: “Ci ho riflettuto a lungo, e credo che questo debba andare a te” disse. Tra le zampine aveva l'Arcolaio. Tante erano le domande che affollavano la mente dell'anziana signora, di sicuro troppe per essere esplicitate in quel brevissimo frangente. Una tuttavia non la sfiorò minimamente, come ovvio la più importante. Perchè, così bene nascosta dal capo dell'Intelligence, la tecnologia di localizzazione dono della Nyx umana non poteva essere individuata in alcun modo.
Il passaggio attraverso Make-Make, il portale nel cortile sul retro, fu più lento rispetto agli ultimi loro spostamenti. Prima tappa il Regno delle Statue. Lì i viaggiatori avrebbero incontrato rapidamente il Vecchietto delle Barche, per poi essere separati e indirizzati verso i vari punti strategici da cui si sarebbero preparati ad affrontare la battaglia finale. L'esperienza si era rivelata un successo su tutti i fronti e non vedevano l'ora di riabbracciare i loro cari e ascoltare i loro resoconti... L'altro Dugongo, quello non nobile, era il più entusiasta di tutti ed era già sul punto di mettere fuori la testa dalla statua Haumea, quando gli artigli di Nyx lo trattennero appena in tempo: nella radura ad aspettare non c'era un barbuto signore col bastone, ma un manipolo di militari in assetto da guerra.
Eh Beh!....bello....con colpo di scena, che suspence!
RispondiEliminaCon questo capitolo finisce la seconda parte della stagione.
EliminaMi metto in pausa con la narrazione una settimana o due per delineare la terza parte, quella finale.
Vi spiegherò meglio tutta la situazione negli aggiornamenti di settimana prossima ;-3