martedì 28 gennaio 2020

Il Battito d'Ali di un Gatto, cap 28 - Agli ordini di chi obbedisci, soldato Trinculo? Pt.2


Per leggere la prima parte del capitolo vai a questo link.

Secondo Trinculo l'incontro con la spia in gonnella doveva essere andato particolarmente bene. Infatti fu ricontattato molte altre volte. Un aspetto interessante di questi meeting segretissimi era che lei gli assegnava dei piccoli incarichi (principalmente passare informazioni) di cui il gatto andava molto fiero. Data anche la recente promozione a Guardiano delle Prigioni, si può dire che la sua vita lavorativa aveva preso la giusta piega. La parte che lo lasciava perplesso era il fatto che non potesse parlarne con i suoi superiori, ma davanti all'uniforme dell'intelligence non era il caso di farsi troppe domande. E poi c'era spesso di mezzo uno dei medici più importanti del governo, un'epidemiologa, per la precisione, dunque non c'era dubbio, nella mente di Trinculo, che l'agente fosse una persona di fiducia del potere. Fino a quando, e non molto tempo dopo, questo passaggio di informazioni non iniziò a coinvolgere persone sospette e, come se non bastasse, animali. La domanda "A chi devi la tua obbedienza?" a quel punto risuonava nella testa del soldato più di quanto non volesse. E ovviamente il chiarimento non si fece attendere.
Fu svegliato di soprassalto una notte dall'Epidemiologa e condotto, piuttosto bruscamente peraltro, nelle cantine del castello. Da lì la donna gli fece prendere un cunicolo sotterraneo, poi un altro e un altro ancora, finché di cunicolo in cunicolo Trinculo si ritrovò nella capanna di quel vecchio signore che si occupava delle reti da pesca. L'uomo alla sua vista trasalì, ma l'Epidemiologa seppe tenere a bada le reazioni dei presenti con un discorso che fin dalle prime parole aveva l'aria di essere molto delicato ed importante. "Sapete entrambi le durezze a cui questo regime militare continua a sottoporci. Durezze che nel caso degli animali si trasformano in vere e proprie crudeltà. Da tempo aspettavamo e ci siamo preparati ad una svolta. Finalmente questo momento è arrivato..."
Se il vecchietto accolse questa notizia con un sorriso e un sospiro di sollievo, il gatto soldato miagolò al tradimento e minacciò di denunciare entrambi. Ai suoi superiori, all'agente in gonnella, a chiunque avesse il potere di rinchiuderli e dare loro la punizione che meritavano. Avrebbe eseguito la sentenza lui stesso! Ma la donna, che si aspettava una simile reazione, non si perse d'animo.
"Soldato Trinculo, proprio tu, che sei stato testimone oculare dei maltrattamenti che la tua specie continua a subire, specialmente da quando sei stato investito della carica di Guardiano delle Prigioni, dovresti capire la necessità e l'urgenza di questo cambiamento! Quanto tempo credi che ci voglia, dimmi, prima che non diventi tu stesso vittima del sistema che tanto difendi? So che ti sei chiesto tante volte, in questo periodo al castello, a chi dovesse andare la tua obbedienza: cosa ne dici se, per una volta, iniziassi a rispondere alla tua coscienza e non agli ordini di qualcun altro?"

... Ed era proprio quello il ricordo che risuonava più forte in testa al soldato Trinculo ancora a distanza di tempo. Lì, sul suo tanto sudato posto di lavoro da Guardiano delle Prigioni, tra gli animi infuocati di due gruppi di gatti e umani che, da dimensioni temporali lontanissime, si erano trovati per realizzare quel cambiamento per cui tanto avevano lottato. Proprio lì il soldato Trinculo stupì tutti, quando, estratte le chiavi dall'apposita tasca della sua uniforme, apri la cella di massima sicurezza per liberare i sorvegliati speciali.


2 commenti:

  1. Bravo Trinculo!
    Cambiare le proprie convinzioni per una buona causa è segno di intelligenza e non di tradimento!

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