Il battito d'ali di un gatto, cap 12 - Qualcosa nell'aria...

NELLE PUNTATE PRECEDENTI
Le tre umane e il Dugongo dell'altra dimensione vengono inviati in un viaggio nel tempo nel mondo degli umani cattivi, per recuperare i ricordi dell'umana smemorata. Lì, a circa trent'anni nel passato, la trovano con la Nonnina dell'Arcolaio in quello che sembra un appuntamento fisso, ma sul più bello una voce misteriosa che li aveva seguiti li ferma minacciosa...


La Nonnina dell'Arcolaio era alle loro spalle, in un'autorevolezza sottolineata da trent'anni di vigore fisico in più e da una memoria perfettamente integra. Come avevano appreso da tanti racconti del Vecchietto delle Barche, le tre umane sapevano benissimo che la sua figura non era da sottovalutare.
“Qui c'è un fraintendimento...” tentò di spiegare la più vecchia delle tre, la stessa che si era vista parlare con la signora anziana poco prima “noi non siamo qui per rapire Dugongo, lui ci sta accompagnando!”
“Accompagnando?! E dove, di grazia, potrebbe accompagnarti un gatto così tanto più giovane di te?”
“No... non è come sembra... io in realtà ho perso la memoria! Non so dire bene come possa essere successo, ma è la verità... Cioè, in realtà, non è ancora successo, ma succederà... tra una trentina d'anni, nel tempo da dove veniamo... perchè, vede, noi veniamo dal futuro!”
“Dal futuro, dici, eh? Buona questa! Facciamo finta che io ti creda... se è davvero così che stanno le cose, la situazione per voi tre si è appena messa peggio!” Il sarcasmo della Nonnina lasciava intuire senza alcun dubbio che con lei non si scherzava. “Perchè, vedete” proseguì “le alternative in questo caso sarebbero due: o indietro nel tempo vi ci ho rispedite io o l'ha fatto qualcun altro... e c'è un solo qualcuno che potrebbe essere a conoscenza di questa Arte... qualcuno che l'ha presa con la forza, o meglio, con l'inganno... qualcuno come gli umani cattivi!”
“Nonnina, posso chiederti una cosa?” intervenne la Piccola Regina come si fa in un gioco nuovo di cui si sono appena capite le regole “Se queste due sono emissarie degli umani cattivi, perchè avrebbero portato ME?! Sono solo una bambina, giusto? E tu sai benissimo cosa pensano gli umani cattivi dei bambini... ma se vuoi essere ancora più sicura che ti stiamo dicendo la verità, chiedi a Dugongo! Lui non sa mentire!”
“E' vero!” disse con forza il gatto “Ma secondo te io mi metterei in combutta con soggetti di questo genere, EH?! Con tutto quello che hanno fatto agli altri me?!”

La furia della Nonnina si placò con l'insinuarsi nella sua mente di un dubbio... Un dubbio che si trasformò in molti dubbi, non appena ebbe finito di ascoltare per filo e per segno il racconto dei quattro viaggiatori. Ovviamente, visto che la strada non era un posto sicuro per discorsi di quel tipo, si spostarono tutti nella casetta dell'anziana signora che offrì loro una tazza di the.
“Ma quindi già trent'anni fa, cioè adesso, sapevi degli umani cattivi?” chiese l'Umana da Compagnia, che faceva sempre più fatica coi riferimenti temporali.
“No, prima di parlare con voi avevo solo dei sospetti. Sospetti fondati, si intende. Qualcosa che si muove nell'aria e che nemmeno saprei definire... piccoli particolari fuori posto, cose che non vanno come mi aspetto... e, senza falsa modestia, io di Causa e Conseguenza sono un'esperta!”
“Ma come si fa a manipolare il tempo? Tu lo sai? Perchè, vedi, a noi...”
“NO! Quello non lo so fare” Tornò a scaldarsi la Nonnina “E se anche un giorno lo venissi a scoprire, non mi sarebbe concesso parlarne ad anima viva. Da quello che mi dite del vostro mondo, anche voi dovreste capirne il motivo!”
“E lo capiamo” protestò l'Umana senza memoria “ma come avrai sentito prima, quando eri alle nostre spalle, noi da qua non possiamo più muoverci, perchè non ho un momento preciso in cui direzionare il Nano!”
“Sempre che possiamo ritornarci al Nano” sottolineò la Sovrana Bambina “perchè ora che il cortile dello studio è chiuso cosa facciamo, citofoniamo a qualcuno e chiediamo un piccolo favore?”
Il silenzio che seguì fu molto lungo, tanto che nessuno osò interrompere né quello, né il filo dei propri pensieri. Ormai si era fatta quasi ora di cena. Il primo giorno in un tempo lontano cronologicamente ed emotivamente.

Ma prima che quella manciata di ore potesse consumarsi nello scoccare dell'alba di un nuovo giorno la Nonnina riprese, esattamente da dove l'aveva lasciato, il filo del discorso.
“Non ho mai viaggiato nel futuro, né consiglierei di farlo, ma se le cose stanno come mi avete raccontato, il mio futuro è il vostro passato... Verrò con voi e darò io la direzione al Nano. Voi viaggerete sulla scia dei miei sospetti. Perchè non è per caso che ti ho avvicinata quando eri piccola.” il dito stupefatto dell'Umana che aveva perso la memoria indicò al resto del gruppo a chi la signora si stesse riferendo “La tua storia personale è un filo lucente nella trama degli umani cattivi e, proprio per questo, è legata a loro indissolubilmente: se ho ragione, così facendo incapperemo nelle tappe fondamentali della tua vita e tu ritroverai i tuoi ricordi, se no... beh, non pensiamoci adesso!”
“Poi” e girò la testa questa volta, per incontrare lo sguardo della Piccola Regina “sul ritrovare il portale credo che tu abbia commesso una svista, perchè” e fece cenno ai suoi ospiti di uscire dalla porta sul retro “Make-Make e proprio qui!”