lunedì 7 gennaio 2019

Il battito d'ali di un gatto, cap 10 - In un altro mondo


Ripercorso a ritroso lo stesso corridoio, i quattro videro la bocca del Nano riaprirsi su un piccolo cortile illuminato dalle prime luci dell'alba.
Nonostante l'altro Dugongo avesse riconosciuto il cortile dello studio della sua amica Veterinaria (da cui tutta quella straordinaria avventura aveva avuto inizio), tutti convenirono che si doveva andare via in fretta, perchè non bisognava dimenticare che una trentina d'anni nel passato (all'incirca quello era il punto dello Spazio-Tempo verso il quale avevano viaggiato) non poteva essere che la donna lavorasse già lì e, dato che quello era il mondo di provenienza degli umani cattivi, la prudenza non era mai troppa.
Usciti in strada però il panorama si presentava molto diverso da quello che ci si sarebbe potuti aspettare: c'erano umani normalissimi, per nulla diversi da quelli di compagnia che erano nel Regno, forse ancora con le mente nel calduccio dei loro letti (che data l'ora dovevano aver lasciato da non molto) e dalle acconciature cotonate e vaporose (che in quanto a stile avrebbero fatto rabbrividire la principessa Miranda). Assolutamente non sembravano né cattivi, né pericolosi, né in procinto di entrare di lì a poco in una guerra di conquista.
L'umana smemorata aveva condotto il gruppo in un giardinetto, dove avrebbero potuto mangiare qualcosa dalle provviste che si erano portati dietro. "Ti ricordi adesso che vieni da qui, vero? Se no non ti orienteresti così bene..." Fece notare la Piccola Regina, con una premura accentuata dall'esigenza di ritornare al centro dell'attenzione. "Qualcosa è cambiato prima, quando ho visto il cortile della Veterinaria" rispose l'umana. "Fino a quel momento sapevo che questo è il mio mondo perchè mi era stato detto, ora lo sento che è così..." Era tornata anche a ricordare le circostanze della sua partenza, quando in una specie di sogno lucido aveva visto dei militari che portavano via la signora anziana conosciuta come la Nonnina dell'Arcolaio, incrociando lo sguardo dell'Agente Speciale Nyx che le chiedeva aiuto.
Ma non aveva ancora finito di raccontare ai suoi compagni di viaggio quello che le era tornato alla memoria, quando un'altra scena del passato, questa volta dai contorni molto più "tangibili" le si parava sotto gli occhi, nel momento in cui scorse in una panchina poco più in là la stessa signora anziana di cui stava parlando seduta in compagnia di una bambina uguale identica alla Piccola Regina, eccezion fatta per i lunghi capelli neri raccolti in una treccia. Lo zainetto viola su cui svolazzavano dei disegni di farfalle era indizio che di lì a breve la piccola sarebbe dovuta entrare a scuola. "Sei proprio uguale a me!" protestò la giovanissima sovrana. "Ma lei è te!" sorrise bonaria l'Umana da Compagnia, che fino ad allora aveva mantenuto un profilo basso "solo nella versione di questo mondo, ricordi? Una sola identità, modificata da circostanze differenti" aggiunse citando il Vecchietto delle Barche. "Una sola cosa mi lascia perplessa" si rivolgeva ora alla sua alter-ego smemorata "se avevi già incontrato la Nonnina come hai fatto a non riconoscerla?"
"Non lo so... sarà che è passato molto tempo..." Ma proprio in quel momento il gruppetto col suo vociare aveva destato l'attenzione della signora anziana, così i quattro, messi via i resti della colazione, tornarono in strada, confondendosi nel vai-e-vieni dell'ora di punta.

"Beh, però mi sembra che questo viaggio stia funzionando: la tua memoria vedo che migliora..." tornò alla carica l'Umana da Compagnia qualche isolato più in là.
"Altrochè! Ma purtroppo solo riguardo a questo periodo della mia vita..."
"Non abbatterti, sapevamo che non si sarebbe risolto tutto in una tappa!"
"Non è questo il problema"
"E allora quale?"
"La solita questione della sfera - ora ho molte più domande... Voglio dire: quando ho chiesto al Nano di portarci alla mia infanzia l'ho fatto perchè quello è sempre un punto di partenza, no?"
"Infatti, ed era quello giusto!"
"Esatto, hai detto bene: quello giusto... Perchè ho capito che la mia memoria non torna a caso, ma solo rivivendo eventi significativi. E' stato solo rivedendo il cortile che ho preso coscienza di questo mio mondo e ho ricordato come orientami. Solo rivedendo la Nonnina i ricordi di questo periodo sono tornati. Ma non ho nulla oltre a questo, quindi come faremo a spostarci? Dove chiederò al Nano di portarmi questa volta?"
"E che cosa ti diceva la Nonnina nel parchetto? Ti raccontava una storia, EH?!" Intervenne Dugongo.
"Mi raccontava la favola di un gatto molto speciale, un gatto che poteva cambiare le sorti di interi universi... ora che ricollego i fatti, quel gatto potresti essere tu... Ma doveva essere solo una storia, perchè se così fosse me l'avresti detto, no?"
"Molto astuta, giovane Umana, molto astuta!" Questa volta era una quinta voce che parlava, una voce che li aveva raggiunti da dietro così di soppiatto che neanche se n'erano accorti. "Peccato che la tua astuzia finisca qua - riconsegnatemi Dugongo e tornate da dove siete venuti!"

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