mercoledì 5 dicembre 2018

Il battito d'ali di un gatto, cap 9 - Crocevia


La successiva riunione davanti ai monitor interdimensionali fu molto più lunga e molto meno riservata.
Il Vecchietto, informato del nodo non appena era venuto al pettine, aveva passato la notte a cercare di far combaciare quei pezzi dell'enigma che le situazioni e il suo intuito gli avevano fornito, nel tentativo di riuscire a intravedere almeno i contorni di una figura che avesse un minimo di senso.
Perchè gli umani cattivi avevano iniziato a viaggiare nel tempo? Volevano rifarsi della sconfitta che gli aveva fatto perdere il regno Gheghengo? O c'era dietro altro? Se l'obiettivo di tutto quell'andirivieni dal passato era Dugongo (anche prima del furto dell'arcolaio, quando il Vecchietto tentava con l'aiuto della Nonnina di riportare la Storia sulla "retta via", il bersaglio era chiaramente il gatto), quella che ne pagava maggiormente le conseguenze era senza dubbio l'Umana da Compagnia, nelle sue tre versioni. Brutti sogni, episodi di "assenza" e vuoti di memoria, che erano stati guardati finora campanelli d'allarme, dovevano forse essere considerati adesso come parte integrante del piano nemico? E c'era forse un altro legame, oltre a quello che tutti conoscevano, tra Dugongo e le Umane da Compagnia? Qualcosa che potesse trascendere la coppia di amici e andare a pizzicare le corde stesse dell'Armonia dell'Universo dando a quella porzione di Storia intorno a loro un sottofondo più luminoso?
"Come al solito molte più domande che risposte" disse sarcastico il Vecchietto da davanti o da dentro il monitor, a seconda della prospettiva. 
"La conoscenza è come una sfera la cui superficie sono le nostre domande: se il suo volume cresce, è inevitabile che cresca anche la sua superficie. Voglio dire che non necessariamente questo è un brutto segno..." lo rincuorò l'Umana Smemorata, che col migliorare in salute si mostrava sempre più avvezza ai commenti filosofeggianti.
"Se avessimo ancora l'arcolaio sarebbe più facile ritrovare i tuoi ricordi... chissà quali sorprese si nascondono in quella testolina!"
"Se avessimo ancora l'arcolaio potremmo andare indietro nel tempo a cercare di capire meglio l'attacco che abbiamo subito ieri, perchè è stato di sicuro un attacco a far succedere quelle cose strane con Dugongo!" replicò la Piccola Regina con quell'aria da saputella che riservava a quando voleva far capire che si stavano dando troppe attenzioni alla nuova arrivata.
"Magari fosse così" replicò il Vecchietto "l'arcolaio senza la Nonnina è solo un insieme di materiali messi insieme con una tecnologia futuristica. Avanzatissima, senza dubbio, ma piuttosto inutile senza qualcuno che la sappia padroneggiare".
"Eppure gli umani cattivi sono stati capacissimi di usarlo da soli... l'hanno dimostrato ieri, no?" fece notare Nyx la cui speranza di poter realizzare almeno una delle due idee non poteva essere liquidata così facilmente.
"Vero, ma stai sottovalutando il loro insuccesso... questo non è da te, cara la mia apprendista! Devi pensare all'arcolaio come a una mongolfiera: quando ci navighi sei, per così dire, in balia dei venti... ma il pilota esperto, la Nonnina,  che conosce tutte le correnti, può variarne la quota fino a giungere all'interno di una corrente che ha la direzione da lui desiderata. Tuttavia questo rimane un puro esercizio teorico senza l'oggetto in questione".
"E invece no: come ho già fatto notare una volta, gli umani cattivi sono riusciti a viaggiare nel tempo già prima di aver rubato l'arcolaio. Devono necessariamente essersi serviti di dispositivi simili, che potrebbero essere nascosti da qualche parte, vicino al luogo in cui sono tenuti prigionieri".
"Hai detto bene potrebbero... "si illuminò la Veterinaria, a cui era venuta un'idea "ma se ce ne fossero esemplari anche nel loro mondo di origine, come ad esempio quel nano da giardino che mi sono trovata nel cortile dello studio?"
"Una statua che ti può portare a spasso nello spazio e nel tempo..." rifletteva tra sé e sé il Vecchietto "il mio intuito dice che potreste aver ragione. Mi recherò sul posto domani stesso a verificare l'ipotesi. Ma non ci andrò da solo: verranno con me le due Umane e Dugongo, naturalmente, non tu" disse al Sovrano Emerito che si stava lanciando in uno dei suoi più preoccupati EH?! "il Dugongo di quel mondo - almeno uno su quattro che sappia come muoversi, finchè la nostra amica smemorata non avrà trovato i suoi ricordi..."
"Scusa, Vecchietto, il quarto chi sarebbe?" 
"Non l'ho detto? Ma sarai tu, naturalmente, Piccola Regina: è su di voi che si sta indagando, il tuo punto di vista sarà indispensabile se vuoi che questa missione vada a buon fine".
"Ma" riprese Nyx che questa volta voleva essere ascoltata fin in fondo "potremmo fare qualcos'altro... Come vi avevo già detto, nei miei viaggi interstellari mi è capitato di vedere altre statue, in mondi che non possono essere collegati con i nostri: mi chiedo se sia così inverosimile che ci siano in giro anche altri arcolai!"
"E' vero anche questo. L'allievo sta superando il maestro! Proprio per questo, giovane apprendista, partirai per questa avventura in solitaria, anche tu domani mattina, non appena sarò tornato sull'Isola. Rimane solo un'altra decisione da prendere" proseguì il Vecchietto "chi subentrerà alla reggenza del Regno delle Statue mentre la Sovrana sarà in viaggio?"
"Dugongo! Io voglio Dugongo!" esclamò la piccola "E Sedna, naturalmente, se vorrà farmi questo onore..."

I due Sovrani Emeriti accettarono l'incarico, non senza qualche preoccupazione, ragione per cui il giorno seguente, prima dell'alba, si recarono da Europa e Miranda, che sarebbero rimasti di nuovo soli alla guida dei rispettivi regni.
"In tempi come questi" spiegò Sedna con il tono di una madre che voleva che i suoi figli fossero al sicuro "serve nominare una carica dell'esercito che faccia la funzione del re sul campo di battaglia. E' da qualche tempo che medito su questa figura e la mia scelta è caduta su un felino che fedelmente, per tutto questo tempo, è rimasto vicino alla nostra famiglia... beh, in particolare a un membro della nostra famiglia: Europa, carissimo, si tratta del tuo amico Trinculo, ONGHEU!"

Più o meno nello stesso momento la Piccola Regina cercava di rassicurare una spaventatissima Sedna da compagnia del fatto che, nonostante avrebbe incontrato la sé stessa di un altro mondo sarebbe sopravvissuta. "E poi la Nonnina dell'Arcolaio ha bisogno di te, ormai siete diventate amiche, no?" aggiunse la bambina. Ma fu tutto inutile, perchè la gatta scappò in un nascondiglio segreto preparato per l'occasione non appena la sua umana si imbarcò col Vecchietto in direzione della statua Haumea.

Qualche ora dopo, davanti al nano da giardino nel cortile dello studio della Veterinaria, le tre umane e l'altro Dugongo si preparavano ad affrontare il viaggio della loro vita. "Alla mia infanzia!" Ordinò la più vecchia delle tre una volta entrati in quella che, come era stato appena accertato, era una strana macchina del tempo. E quando il nano riaprì la bocca, al suo interno non c'era più nessuno.

4 commenti:

  1. Enigmatico e ben fatto: brava, brava, brava

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  2. Ma che bel capitolo...e che bella la "spiegazione" che dai della conoscenza...mi piace! :-)

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  3. Grazie a entrambi ;-3
    Prima della pausa volevo congedarmi con qualcosa di spiegato, se no diventava frustrante...
    La frase è una citazione dello scienziato italiano A.Zichichi.

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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