mercoledì 12 febbraio 2020

Lezioni di filosofia dugonga - Il motore immobile




6 commenti:

  1. Le ultime due pagine dedicate alla filosofia potrebbero essere intitolate “Il Gigante e la Formica”. Si potrebbe pensare ad un apprezzamento di Democrito e ad un discredito per Aristotele, ma attenti a trarre conclusioni affrettate.
    Il Gigante e’ forte, vede lontano, ma e’ uno, e’ solo, i più lo temono e nessuno lo segue. La Formica non e’ certo forte, non vede al di là delle sue zampe, non e’ famosa per la sua inventiva, ma e’ bene organizzata, non fa paura ed ha tanti seguaci della stessa specie.
    Sui loro modelli di micro e macro cosmo possiamo anche dire che il primo e’ baciato dalla fortuna mentre sembra che la iella si sia accanita contro la seconda: c’e’ chi ha previsto la fisica del III° millennio e chi non ne ha azzeccata neanche una.

    Su queste basi pensavo di scrivere un “Encomio di Aristotele”, ma l’impresa sembra superiore alle mie capacità. Sentirò se l’amico Gorgia se la sente di imbarcarsi in questa ardua missione.

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    1. Quando ho scelto Aristotele come secondo appuntamento avevi appena scritto il commento a Democrito e ho pensato "Adesso sono guai..."
      Io non condivido del tutto la visione proposta dai Sofisti di quest'ultimo, ma d'altra parte non conosco così a fondo queste vicende della filosofia greca per poter controbattere in modo sensato...
      Posso dire che però mi sento spesso, ultimamente, dalla parte del gigante: ho gusti "di nicchia" e gestisco un blog che, a confronto con le altre proposte, è "di nicchia"... Mi piace pensare che questo sia un segno di unicità ma a volte una certa "solitudine" si fa sentire...

      Aspettiamo con ansia lo scritto di Gorgia 😺

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    2. Noi (Sofisti) ce l’abbiamo con Aristotele e Platone per a come ci hanno trattati nei loro scritti. Gli rendiamo pan per focaccia perché si atteggiano a primi della classe mentre noi siamo dipinti come i monelli della classe. Non c’e’ cattiveria, ma due modi completamente diversi di vedere il mondo e quindi gli screzi sono inevitabili.

      Noi ammiriamo chi “cammina con le sue gambe” e non i tanti “manzoniani che tiran quattro paghe per il lesso”, come dirà tra qualche secolo un altro non in conflitto col pensiero comune del suo tempo. Democrito e’ stata una figura troppo innovativa e lungimirante per non essere ammirata.
      Come molti di quelli che “camminano con le loro gambe”, anche Democrito probabilmente avrà sofferto di solitudine ma, cercando dentro di se, ha probabilmente trovato la forza per “tenere la barra dritta”, sviluppare il suo pensiero e il suo modo di vita. Uno studioso, che verrà tra qualche secolo, direbbe che e’ riuscita nella sua individuazione.

      Ho accennato a Gorgia l’idea dell’encomio: e’ sbottato:
      «Non e’ mica facile come difendere Elena! Non se ne parla neanche!».
      Conoscendolo e sapendo che gli piacciono le imprese impossibili, … magari potrebbe cambiare idea.

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    3. Parlavi in un altro post del bruciare i libri che in effetti è una cosa da regime dittatoriale, mi stupisco che due "perfettini" come Platone e Aristotele si siano spinti a tanto... Ma d'altra parte non sarebbe la prima volta che la storia viene travisata. Ne ho già avuto esperienza con l'indipendenza dell'Irlanda e, più di recente, con Galileo, che sarebbe stato condannato non per l'eliocentrismo ma per la sua simpatia per le dottrine pagane...

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  2. Dugongo, in quanto Re, è il centro del Regno e tutto il resto gli ruota intorno, a imitazione del nostro sistema solare! ;-)

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