giovedì 16 gennaio 2020

Ricostruzioni Mitologiche con L'Agente Speciale Nyx - Teseo ed Arianna




8 commenti:

  1. Il Labirinto: la leggenda nata per dimostrare l’importanza esistenziale dello Yin e dello Yang.

    Il primo commento dinnanzi a questa affermazione porta a dire che sarebbe bene evitare gli alcolici dopo un faticoso giro in bicicletta, ma poi, riflettendo, si potrebbe anche finire per trovarsi d’accordo.
    Ma procediamo con ordine e facciamo un primo passo dentro al labirinto: al primo bivio a destra, a sinistra, sinistra ancora, diritto, destra, … sinistra, dritto, dritto chiuso! Torniamo indietro. Qui ero andato a destra, o forse no, diritto, … un paio di altri bivi e mi sono perduto. Dove diavolo sono finito? Come faccio a tornare indietro? Se non trovo l’uscita muoio d’inedia, se sbaglio strada finisco nella fauci del Minotauro! SONO PERDUTO.

    Molti di noi, io credo tutti, chi più chi meno, almeno una volta nella vita ci siamo perduti nel Labirinto e siamo stato colti da panico e disperazione: NON C’E’ VIA D’USCITA!
    Ma poi, qualcuno di noi trova un’ispirazione, riavvolge il nastro fino ai suoi primi errori e giunto di nuovo di fronte all'ingresso del Labirinto, decide di non scappare, ma di rientrarci e farsi guidare dal proprio istinto femminile (Yin). Come prima cosa decide che l’importante e’ non perdersi, stende allora un filo dall'ingresso fino al punto in cui e’ arrivato, riesce così a ritornare sempre sui propri passi, facendo errori, come tutti, ma avendo imparato a correggerli.

    Ormai in grado di arrivare la cuore del Labirinto decide ancora di non scappare, ma di dirigersi. Qui troverà il Minotauro e l’istinto femminile non sarà sufficiente, servirà qualcosa di diverso, serve la forza maschile (Yang).
    Si affronta allora il Minotauro, la sfida e’ difficile, lo scontro non e’ alla pari, si potrebbe perdere tutto, ma con l’impegno, la costanza e la mente si riesce a sconfiggere il Minotauro, allora, come d’incanto, il Labirinto si dissolve e nuovi orizzonti si aprono di fronte alla nostra doppia natura.

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    1. La tua interpretazione del mito del Minotauro è molto interessante e non la conoscevo!
      Quella invece che conosco io e che voglio proporvi è - guarda caso - dal mio mito personale: Mark Z Danielewski
      https://images.app.goo.gl/8LyofArWwTcgBAhR6
      L'immagine è forse poco chiara, seguirà una versione migliore!

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    2. Spesso penso a un tema prima di coricarmi, come una tua vignetta, ad esempio. Stanco e affaticato per l’esercizio fisico diurno, non riesco a pensarci per più di venti secondi, poi devo andare a letto, dove dormo con profonda soddisfazione. Al risveglio, ripensando al tema, mi sento di proporre un punto di vista originale.
      Ecco spiegato perché non conoscevi quella interpretazione del mito.

      Circa la lettura del tuo mito del mito, con le poche informazioni raccolte sulla “Casa di foglie”, e le poche righe lette nella figura, non posso che fare alcune brevi considerazioni.
      Mi sono piaciuti il concetto di labirinto come prigione senza sbarre; il guardare il labirinto dal punto di vista del Minotauro; l’amore del padre per il figlio deforme, con tutte le macchinazioni per proteggerlo, per permettergli la miglior vita possibile ed infine il dramma e la sofferenza per la sua uccisione. Notevole anche aver scoperto che nella chiesa di San Michele Maggiore, a Pavia, c’e’ il disegno di un piccolo labirinto con Minotauro dalla testa umana e corpo di animale. Alla prima occasione ci farò una capatina per vederlo.

      Per quello che ho letto su Wiki della trama, non mi e’ piaciuta invece l’aria che si respira nel libro. Non tanto la formattazione o la miscellanea di personaggi e fonti, che trovo originali, interessanti e di stimolo all'attenzione, quanto il voler, quasi a tutti i costi, inoculare un’aria “horror”, come se l’autore avesse voluto nutrire il suo pubblico con questa atmosfera per accaparrarselo.

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    3. Casa Di Foglie è un libro per lo più "giovanile", ed è stato pubblicato molto dopo la sua stesura. L'atmosfera horror devo dire che è un tema molto caro all'autore e c'è anche nelle opere successive. Di recente è uscita la seconda edizione della versione italiana, di cui Danielewski è particolarmente contento. Ad avere del tempo varrebbe la pena di leggerla!

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  2. Il Dugotauro....brrrr, pericolosissimo!
    Ma i "micini" sembrano sprovveduti invece...sono furbissimi!
    IL metodo sarà anche semplice ma efficace a salvare la pelle! Hahaha
    In conclusione:
    Astuzia batte forza

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    1. Il Dugo- Tauro è un animale molto impegnativo...
      Innanzitutto ha sempre fame, poi è sempre in cerca di coccole e attenzioni, come se non bastasse, quando una di queste sue esigenze non viene soddisfatta, ha sempre la sua arma segreta: il pettine!

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  3. In effetti è un animale basico...hahaha

    Però è troppo forte con le corna e gli unghioni! Ben si presta a questa ricostruzione!:-)

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