Il battito d'ali di un gatto, cap1 - in cui vecchi amici incontrano nuovi amici

Il tunnel sbucava su un paesaggio tropicale che stava per essere bagnato da fiumi di pioggia.
Appena fuori, nella radura, un vecchietto col bastone e la barba bianca aspettava i nuovi arrivati. Sembrava fosse informato del loro arrivo, probabilmente dalla veterinaria, che doveva conoscerlo bene. Sembrava anche alla Veterinaria che fosse più vecchio e più stanco dell'ultima volta, a giudicare dallo sguardo indagatore che gli stava lanciando. "Ah, no, non con me dottoressa... non sono mica un gatto, eh?" ironizzò il vecchietto.

In questo sfarfallio di emozioni l'altra umana non si accorse che aveva assunto la stessa espressione della statua dalla cui bocca era appena uscita e che era ancora spalancata. Non si accorse nemmeno che  nonostante avesse percorso il tunnel avanti e indietro, quella da cui era uscita non era affatto la stessa stessa statua in cui era entrata: non assomigliava infatti ad un nano da giardino, ma a un gigantesco uovo di pietra grigia. Ma quando si girò nel tentativo di capire perché tutti ridacchiassero (persino il suo gatto da compagnia, che l'aveva seguita fin lì), realizzando d'un colpo tutti questi dettagli, si lasciò prendere dal più profondo smarrimento.
"Prima volta, eh?" la rassicurò il Vecchietto che la sapeva lunga "Questo giovanotto qui invece è coraggiosissimo!"
"È leggermente diverso dal Dugongo di qui... Ha più presenza di spirito!" commentò la Veterinaria.
"Dugongo è sempre Dugongo!" chiuse il Vecchietto e per un attimo il gatto e l'uomo si guardarono, come se avessero qualcosa da dirsi, ma non ce ne fosse il tempo o fosse poco importante un quel momento, chissà...

"Ma piuttosto, spiegatemi quello che è successo!" proseguì il vecchietto.
"L'umana di... volevo dire... la mia amica che ha adottato Dugongo si è appena sentita male in studio da me. Credevo fosse un attacco di panico o qualcosa di simile, ma  quando si è ripresa mi ha detto di aver visto Nyx che le chiedeva aiuto e allora... Data la situazione..."
"Hai pensato di raggiungermi di persona... E hai fatto bene, perché anche Nyx da questa parte ha avuto la stessa esperienza."
(Questa parte... Quella parte... L'umana amica della Veterinaria aveva la testa che fumava!)
"Capisco. Ma cosa hanno visto di preciso?"
"Purtroppo, cara mia, un fatto molto grave. Hai presente gli umani che teniamo prigionieri dalla piccola Regina? Quelli che avevano usurpato il regno Gheghengo? Hanno rapito una persona... beh... non te ne ho mai parlato, ti basti sapere che è una figura importantissima nell'isola..."
"È membro del consiglio degli anziani?"
"Sì, anche, ma non è solo quello. È conosciuta come la Nonnina dell'Arcolaio".
"Sì, l'ho vista anch'io!", si intromise l'altra umana "Non sembrava però che i prigionieri fossero interessati tanto a lei, ma all'arcolaio..."
"Brava! Proprio quello è il problema!" la incalzò il Vecchietto, entusiasta per la sua prontezza. "Stanno accadendo fatti strani ultimamente... e per quanto stia indagando ci sono molte cose che non capisco... in effetti quasi tutte, direi..." Aveva cambiato tono in quell'ultima frase, il che lo faceva apparire ancora più stanco e preoccupato.
"Stai usando troppe volte i portali! Il viaggio interdimensionale è pericoloso, anche per i vecchi lupi di mare come te..." riprese terreno la Veterinaria.
"Invece questa volta ti sbagli, carissima... Non si tratta di viaggi nello spazio, ma nel tempo!"

E lasciando a bocca aperta tutti quanti, cosa che ancora dopo anni gli dava quella vertigine, che prova solo chi guarda il mondo dall'alto di altrettanti anni di vita vissuta, il Vecchietto congedò i suoi ospiti, indirizzandoli di nuovo verso la statua Haumea. Dando loro spiegazioni molto concise, riguardanti la sicurezza, le presentazioni e il "promuovere la socializzazione felina", li salutò e seguì a distanza il loro viaggio verso il regno dell'Ongheu.