giovedì 7 novembre 2019

All'esplorazione delle meraviglie cosmo con l'Associazione Astronomica Pavese!


Per interessarsi all'astronomia non è necessaria una laurea nel settore. Per ammirare le bellezze dell'universo intorno a noi non è indispensabile conoscere nel dettaglio le formule che regolano la loro armonia.

Dal 2016 l'Associazione Astronomica Pavese si impegna per divulgare sul territorio questa disciplina, con l'entusiasmo che contraddistingue una vera e propria missione e con la competenza di chi, proprio perchè padroneggia il dato tecnico, riesce a trasmetterlo in termini e concetti accessibili anche ai meno esperti. 
Risvegliare la passione per il cosmo è infatti lo scopo primario di tutte le iniziative proposte, e si parte dalla tenera età, con laboratori creativi e pratici a tema (prima data il 14 dicembre a Roncaro) e lezioni nelle scuole... Perché è proprio lì che si trovano gli astronomi e gli esploratori spaziali di domani! Un ruolo non indifferente lo gioca però anche chi nel lavoro si occupa d'altro, ma resta comunque con un occhio puntato verso il cielo. E questo i membri dell'Associazione lo sanno bene, non per niente organizzano a cadenza mensile conferenze volte a questo genere di pubblico. Dopo il ciclo sul Sistema Solare, che si è concluso il 25 ottobre scorso con Urano e Nettuno, i prossimi appuntamenti riguarderanno il Big Bang (22 novembre - Roncaro), i buchi neri (13 dicembre - Marzano), le stelle (17 gennaio - Roncaro), nebulose e resti di supernova (14 febbraio - Marzano), gli esopianeti (6 marzo - Roncaro) e l'astronomia in altre lunghezze d'onda (3 aprile - Marzano). 
Infine, a suggello di questo viaggio nello spazio, ci sono le serate di osservazione con gli strumenti messi a disposizione dai soci, durante le quali è possibile ammirare il cielo del mese e fare esperienza diretta di alcuni oggetti presi in considerazione a livello teorico. Si comincia questo lunedì, 11 novembre, con l'osservazione del transito di Mercurio sul disco solare. Nota positiva, tra le altre, di questo genere di appuntamenti è che l'organizzazione in piccoli gruppi fa sì che tutti possano vivere appieno l'iniziativa, grazie al supporto dei più esperti che riescono a seguire i nuovi praticamente a livello individuale.

Viene forse da domandarsi perché approfondire l'astronomia quando nella vita di tutti i giorni ci si dedica ad altro. Per il senso di meraviglia. Per sfuggire ad un'ottica secondo cui il sapere ha valore solo se è spendibile. Per dirla con Platone, "L'astronomia costringe l'anima a guardare in alto e ci conduce da un mondo ad un altro".

* Tutte le immagini sono state gentilmente concesse dall'Associazione Astronomica Pavese che ne ha la proprietà. Per ulteriori informazioni consultate il sito web Associazione Astronomica Pavese e visitate le pagine Twitter e Facebook per leggere L'Astropillola!




9 commenti:

  1. Da quanto tempo è che non guardiamo più il Cielo? A volte penso che, in un momento di distrazione, ci siano stati attaccati dei pesi sotto il mento, per impedirci di sollevare il viso verso l’infinito. Eppure la meraviglia è il motore delle nostre azioni più vere, perché si accende davanti alla bellezza e si spegne quando subentra l’abitudine. Ben vengano occasioni per risvegliare la nostra curiosità e per imparare qualcosa di nuovo, partendo per un viaggio alla scoperta di nuovi mondi. Lontani, eppure vicini. Da segnare sull’agenda!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Giacomo per la riflessione! È esattamente quello che intendevo dire nell'articolo!
      Colgo l'occasione per invitare chi mi legge a seguire il blog di Giacomo (https://parcodigiacomo.blogspot.com/?m=1)
      con cui si sta avviando una proficua collaborazione!

      Elimina
  2. Lodevoli queste iniziative!
    Alzare lo sguardo e vedere cosa c'è al di fuori del nostro mondo è un bel modo per "aprire" la nostra mente. La curiosità è il motore che ci spinge alla speculazione dell'Universo e lo stupore che ne ricaviamo stimola l'immaginazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente!!!
      È proprio da un'esperienza simile che è nato questo mondo, forse strampalato, ma bellissimo che è Il Regno dell'Ongheu!

      Elimina
    2. L'immaginazione non ha regole, ed è proprio immaginando fuori dagli schemi che sono stati risolti gli enigmi più complessi.
      Quindi continuiamo a fantasticare, fa bene all'anima, con buona pace di chi non ne è capace e magari trova tutto ciò bizzarro!

      Elimina
  3. Nel blog ci si chiede: “Viene forse da domandarsi perché approfondire l'astronomia quando nella vita di tutti i giorni ci si dedica ad altro …”.

    Un uomo vissuto qualche decina di migliaia di anni fa’ avrebbe speso tutti i suoi averi per disporre degli strumenti matematici e fisici necessari ad approfondire l’astronomia. Ma molti degli uomini di oggi vedono la matematica, la fisica ed altre materie scientifiche come il fumo negli occhi.
    In tutti questi anni e’ cambiata la natura dell’uomo o e’ cambiato il contesto in cui ci si pone la domanda? Credo sia cambiato il secondo. Oggi studiamo la matematica, la fisica ed altro tutto in modo analitico, ogni materia ha valore solo per sé, non si capisce a cosa serve, dove ci porta. Diverso era per i primi uomini, per loro la realtà era una, tutto era unito, tutto era visto in modo sintetico. Allora tutto era ancora possibile, razionale ed irrazionale potevano coesistere e la spiegazione dei fenomeni dell’universo era ancora aperta a tutte le soluzioni, … ma poi abbiamo deciso di castrarci, e come una mosca che continua a sbattere contro il vetro di una finestra chiusa cerchiamo un’improbabile via di uscita.
    Ma ogni tanto una mosca se la cava. E’ una mosca bianca quella che smette di sbattere contro il vetro e trova la via d’uscita tornando indietro, ripercorrendo il percorso fatto a ritroso.

    E noi, … riusciremo a tornare indietro e ritrovare l’unita’; perduta?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello a cui fai riferimento è un fenomeno di cui ci si occupa in antropologia. Sembrerebbe, senza voler dare giudizi di valore, che nel mondo occidentale, dove abbiamo assistito ad un progresso tecnologico rapidissimo, quando l'uomo fa un "balzo in avanti" nella conoscenza, "tenga" solo i dati utili a fare un altro "balzo" e butti via tutto il resto. Così non avviene nel cosiddetto Terzo Mondo, dove non si scarta nessuna informazione, ma in questo modo si avanza più lentamente...

      Elimina
    2. Con questo non voglio giustificare l'atteggiamento, che io per prima a mio tempo ho combattuto anche frontalmente, di andare avanti con il paraocchi, ma solo contestualizzarlo per capire meglio -forse- da dove origina.

      Elimina
  4. Oltre all'antropologia anche gli studi sulla psiche umana di Jung si occupano dello stesso tema. Jung non voleva essere chiamato “psicanalista”, diceva che la mente dei suoi pazienti, e in generale quella delle persone del suo mondo, era fin troppo analitica e quello che mancava completamente in loro era la “sintesi”, cioè la capacità di leggere e mettere insieme tutti gli eventi occorsi e non solo quelli razionali e pertanto ritenuti veri. Ci sono sensazioni, emozioni, percezioni, intuizioni e altro ancora che tendiamo ad ignorare “auto-castrandoci” perché li riteniamo “non razionali”, senza una causa logica, quindi non degni di interesse.

    Per Jung la causalità e’ il grande preconcetto della mente occidentale, mentre il cercare di catturare il senso di un’esperienza, indipendentemente dalle cause, e’ il grande preconcetto della cultura orientale.
    Con questo, credo che ci volesse dire che la strada da seguire e’ quella che sta’ nel mezzo e che niente deve essere buttato via, come dici nella tua risposta, ma che soprattutto si deve lavorare per cercare la sintesi tra tutti questi eventi.

    RispondiElimina

Meet my characters - I Gatti Ongaici...

Regno dell'Ongheu  DUGONGO Il Gatto con la lingua fuori e la mascotte del Regno. Ha esordito lavorando come giardiniere a pal...