lunedì 3 giugno 2019

E quindi uscimmo a riveder le stelle

 


Come sapete, lo spazio è tra i miei principali interessi e il fatto che ben quattro gatti su cinque portino un nome legato a questo argomento ne è la prova.
Diciamo però che fino ad oggi questa passione è stata coltivata solo con libri e documentari e mi mancava la parte in cui vai "sul campo" a prendere le informazioni di "prima mano"...

Fino ad oggi, appunto, o più precisamente fino a sabato sera, quando grazie ai ragazzi dell'Associazione Astronomica Pavese, sono uscita per la mia prima osservazione!


L'esperienza è stata decisamente interessante - abbiamo visto stelle, galassie, nebulose, ammassi globulari, ma soprattutto ho imparato qualcosa su come, nella pratica, ci si approccia a quegli strumenti che ci consentono di osservare oggetti così affascinanti. 


Cosa mi ha colpito di più tra quello che ho visto? Beh, Giove ha il suo fascino con le bande bianche e arancio e la Grande Macchia Rossa... Poi per la prima volta ho potuto osservarlo in compagnia delle sue quattro lune principali, da cui prende il nome un certo micione rosso molto popolare qui nel Regno. Ma, sempre rimanendo in tema, anche la nebulosa Occhio di Gatto era molto bella! 😏


Scherzi a parte, credo che approfondire lo studio del cosmo, anche a livello amatoriale, stimoli una riflessione sulle dimensioni... su quanto lontano possiamo guardare, su quanto lontano siamo andati e su fin dove un giorno potremo arrivare. E' valsa la pena aver staccato qualche ora dalla routine quotidiana per voltare lo sguardo altrove: aver cambiato prospettiva mi ha ricordato da quanta bellezza siamo circondati e per questo non posso che essere profondamente grata.

PS: La cupola e il radio-telescopio nella prima foto non erano funzionanti, ma secondo il parere non-esperto di molti a cui l'ho fatta vedere facevano scena... ecco perchè è finita in apertura! 😜

3 commenti:

  1. E’ sufficiente il titolo di questa pagina per confermare la grandezza del “sommo poeta”. A distanza di secoli dobbiamo rifarci a lui per esprimere un’emozione che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita.
    Ma l'altra grande emozione e quella che proviamo ogni volta che tentiamo di concepire l’enormità’ dello spazio. E se facciamo un passo avanti, provando a documentarci, restiamo ancora più basiti: perché scopriamo che non e’ lì da milioni da anni, ma si sta espandendo da circa 14 miliardi di anni; che non e’ fisso e rigido, ma si curva in presenza di una massa; e se questo non bastasse, dovremmo riflettere che espandersi e’ un fenomeno che avviene nel tempo e quindi nel “nuovo spazio” si genera anche un “nuovo tempo”. Né spazio né tempo sono quei concetti che ci sembrano tanto semplice e banale. Non so cosa c’e’ dietro a questi fenomeni, posso solo dire che qualunque sia il “regista” non può che essere “immenso!”.
    In conclusione facciamo bene a goderci l’”arroganza” di questi spettacoli, a fare un “bel bagno di umiltà” nella nostra dimensione e, “usciti dal bagno”, capire come mettere a frutto la nostra esistenza cercando di capire, divulgare e magari, in piccolo, spiegare l’enormità’ che abbiamo dinnanzi.

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  2. Davvero entusiasmante deve essere guardare l'Universo con quei telescopi!
    Devo dire che anche osservato a occhio nudo fa girare la testa!
    Condivido il senso di "umiltà" che trasmette il guardare così tanto spazio intorno a noi.
    È uno spettacolo straordinario e ancora misterioso e aggiungo un'osservazione:
    Quello che osserviamo è il passato delle stelle, visto che la luce impiega tanto tempo ad arrivare a noi.

    E noi, formichine sperdute in questa immensità, spendiamo bene questo momento che abbiamo a disposizione, che è la vita.
    Godiamo del privilegio che ci è stato concesso.

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