martedì 28 maggio 2019

Ricostruzioni Letterarie - I viaggi di Gulliver




4 commenti:

  1. Non nego di non apprezzare i frutti della cultura inglese, soprattutto per i contenuti, sempre tesi ad incensare la superiorità delle sue genti, genti che per secoli hanno creduto, e tuttora credono, nell'esistenza del “sangue reale” e, forte di tale credo, si sono sentiti e si sentono autorizzati a compiere intrighi, oppressioni e nefandezze in giro per il mondo.
    Con queste premesse, e’ chiaro che difficilmente di “motu proprio” avrei “guardato dentro” ai viaggi di Gulliver. L’ho fatto grazie allo stimolo di questa pagina, ed e’ stata per me una piacevole sorpresa, che ha portato a ricredermi su alcuni miei giudizi.
    Ho apprezzato la capacità di Swift di guardare il proprio mondo con occhi critici, senza allinearsi supinamente alle mode del tempo. Capolavori di intelletto sono per me i continui cambiamenti di dimensione, grande e piccolo, di specie, uomo e cavallo, di posizione, in terra ed in volo, di esistenza, in vita e fantasma, e così via con una fantasia illimitata ma ricca di significato per irridere boriose posizioni contemporanee. Divertente, ma emblematica, la scelta dei conflitti: tacchi alti verso tacchi bassi, uova cotte dal lato grosso o da quello piccolo, così come l’estrazione dei raggi di sole dai cetrioli, l’ammorbidimento del marmo, o l’uso investigativo delle feci. Non so se arriverò a leggere l’intero libro, ma credo già di aver fatto un bel passo avanti per cercare di avere giudizi più equilibrati.
    Mi e’ piaciuto molto anche come hai reso nell'illustrazione la storia. Pur ammettendo di non aver capito il dialogo, il dettaglio di una grande Sedna nel confronto di un piccolo mondo di persone e case, mi ha ricordato alcuni quadri di Salvador Dalí.

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    1. Beh, allora sono contenta che sia stato questo blog a risvegliare la tua curiosità!
      I Viaggi di Gulliver l'ho letto alle medie e l'ho apprezzato molto, considerata la mia giovane età, ma non posso dire che sia tra i miei libri preferiti, Mi è piaciuto l'uso dell'elemento fantastico come metafora dei problemi della società, cosa che caratterizza i libri che invece nella mia personalissima hit parade ci sono entrati.

      Nel dialogo si usa la parola ONGHEU come se fosse un segno di potere. Ti è mai capitato di sentire l'espressione "qui basta lo dico io"? Ecco è più o meno la stessa cosa...
      Però se la domanda è "perchè un'umana dice ONGHEU", la risposta sta nella Storia Ongaica e non so a questo punto se spiegarti questo passaggio e così rovinarti la sorpresa...

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    2. Era la seconda, ... molto bene bene!
      Sono ansioso di godermi la sorpresa.

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    3. Però diciamo che seguendo le coppie che avevo proposto nello scorso sondaggione puoi trovare un indizio... ;-3

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