domenica 31 marzo 2019

Ricostruzioni mitologiche - Miranda







4 commenti:

  1. Difficilmente Miranda avrebbe potuto trovare una soluzione più “pulita” alle sue peripezie (ogni riferimento a Europa e’ voluto); ma anche il prospero Dugongo fa la sua “sporca figura”.

    La bella strip mi ha fatto interessare ad un opera ed un autore che non ho mai approfondito, probabilmente per pregiudizio. Ad una prima vista, molto superficiale, ho trovato molti temi interessanti, complimenti per la proposta. Farò un approfondimento, tornando magari con qualche osservazione.

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  2. Io l'ho visto al liceo, in uno spettacolo con Glauco Mauri, e devo dire che è tra i miei preferiti di Shakespeare, insieme a Midsummer Night e Canterville Ghost <3

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  3. Anche a me piace Shakespeare.

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  4. Alla maggioranza di chi e’ intervenuto finora piace Shakespeare (S. in breve), questa e’ per me una buona occasione per cercare alcune risposte alle mie domande. Come anticipato non conosco l’autore e preferisco cercar di capire qualcosa ascoltando i pareri di chi lo apprezza. Le domande sembrano maliziose, ma sono un tentativo per cambiare il mio punto di vista.

    Ia domanda: perché S. ha intitolato l’opera “La Tempesta”?
    Avrebbe potuto intitolarla, Prospero, o Miranda, o Miranda e Ferdinando, o Magie per un matrimonio, o altro ancora. Sembra che per S. l’evento innaturale, cioè causato, della tempesta fosse il centro del costrutto, a dispetto del superamento delle miserie e dei problemi, o dell’umanità’ dei personaggi.

    IIa domanda: perché S. ha costretto Prospero alla magia?
    S. non aveva forse fiducia nelle capacità umane? Oppure la magia serviva a giustificare la “non causalità”? La magia di S. e’ simile alla Provvidenza di Manzoni? Il tema sarà stato di sicuro gradimento per il popolo, non capisco però che altri contributi avrebbe apportato.

    IIIa domanda: maghi, spiriti, esoterismo non suonano più d’oriente che d’occidente?
    S. e’ considerato il più eminente drammaturgo della cultura occidentale, ma a in occidente, a partire dai Greci e poi a seguire, si parlava di divinità, Dio, inferno, paradiso, cavalieri, dame. Negli scritti cinesi, indiana, assiri, egizi, islamici si trovano maghi, spiriti, demoni, jinn, etc. Mi sembra che la critica abbia voluto incensare più la sua nazione d’appartenenza che la sua opera.

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