mercoledì 6 marzo 2019

Ricostruzioni Filosofiche - I sofisti






6 commenti:

  1. TEMA DELLA SETTIMANA
    Tutti i Mercoledì attendo ansioso di conoscere su quale tema dovremo confrontarci. Potete immaginare il mio stupore quando ho scoperto che il soggetto della settimana ero proprio io. Pur se maestro di retorica, non troverò mai parole sufficienti per ringraziare la curatrice del blog per la scelta.
    Ma la scelta ha avuto anche effetti sconvolgenti e so che quello che sto per dirvi vi lascerà increduli, ma, ci crediate o no, e’ la pura e semplice verità! Gorgia, appena aperta la pagina del blog, si e’ commosso per la gioia e, tra singhiozzi e lacrime, e’ sbottato in:
    «… lascia Proty, parlerò io del RELATIVISMO, … ed a gratis.»

    Queste sono cose che capitano una sola volta nella vita. Non ci resta che attendere qualche giorno per scoprire cosa ci svelerà il nostro amico.

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  2. Simpatico siparietto....;-)

    Tanta modestia è degna di Miranda!

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  3. LA NASCITA DEL RELATIVISMO
    Tutto ebbe inizio quando Prodico venne a trovarmi, al ritorno dal bar dei Filosofi. Mi raccontò di un collega, non della nostra scuola, che si credeva saggio e sapiente, che si mise a elogiare la sua nuova scoperta: il relativismo. Dopo averlo lasciato parlare ed aver per un po’ riflettuto, gli avventori iniziarono un fuoco incrociato: “il tuo pensiero non e’ oggettivo, ma relativo”; “… ma se non esistono valori assoluti, come può il relativismo essere un valore?” E così via finché il poverino ne uscì a testa bassa e con le ossa rotte.
    Questo fatto mi fece riflettere e dopo qualche giorno decisi di andare al bar dei Filosofi. Ordinai il mio solito drink e mi sedetti al tavolo del più borioso (B), il caporione degli avventori. Dopo aver sorseggiato un po’ di drink, con voce un po’ alta perché tutti sentissero, chiesi:
    G: «Secondo te, perché Atene e’ così potente?
    B: “Per le leggi che gli dei ci hanno donato!”
    G: «Se sono dono degli dei, perché ciò che è giusto per uno stato non lo è per un altro? Sono dono degli dei o forse frutto degli uomini?»
    B: “Noi abbiamo comunque gli uomini migliori e quindi le leggi migliori!”
    G: «Bene. Come scegliete allora gli uomini migliori?»
    B: “Dalla nascita, i migliori nascono nelle famiglie migliori!”
    G: «Se così e’, perché non volete che educhiamo i giovani, temete forse che i nostri migliori siano migliori dei vostri migliori? »
    B: “Temiamo si corrompano i solidi e rigidi valori che ci hanno fatto prosperare!”
    G: «Secondo te, molto prima che esistesse Atene, gli uomini antichi volavano come gli uccelli?»
    B: “Certo che no!”
    G: «Correvano più veloci del cavallo?»
    B: “Certo che no!”
    G: «In acqua erano più agili dei pesci?»
    B: “Certo che no!”
    G: «Saranno almeno stati più forti dei leoni?»
    B: “No! Ma non capisco il senso di domande cosi sciocche!”
    G: «Ti racconto cosa mi ha detto un vecchio pastore che viene da terre lontane. “Gli uomini sono una specie così povera di doti che nei tempi antichi i leoni non li cacciavano perché non soddisfacevano la loro voglia di cacciare, preferivano confrontarsi coi bufali o rincorrere le gazzelle. Solo i leoni vecchi, acciaccati e senza forze, cacciavano gli uomini, ma lo facevano di nascosto, mangiavano qualcosa in fretta e poi sparivano, per sottrarsi alle risa dei loro simili”»
    Restai per un po’ in silenzio, sorseggiai un po’ del mio drink e poi ripresi.
    G: « Nonostante tutte le debolezze umane, oggi i leoni ci fanno divertire nei circhi!»
    Alla frase gli avventori se ne uscirono con una fragorosa risata. Poi continuai.
    G: «In relazione alle necessità, l’uomo ha saputo far volare le sue armi in cielo, ha cavalcato il cavallo, ha steso le reti per catturare i pesci ed ha anche portato il leone al circo. Come dovresti aver capito, l’uomo non ha mai tenuto un atteggiamento unico e rigido ed e’ grazie al suo relativismo che l’uomo e’ diventato l’uomo!»
    Dopo esser rimasti per un po’ pensierosi, gli avventori raccolsero le loro cose ed uscirono in silenzio dal bar. Io finii con calma il mio drink e poi mi avviai verso casa. Domani avrei dovuto occuparmi di tanti allievi … e di molte dracme ;-3.
    Gorgia di Lentini

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  4. Io il relativismo lo intendevo diversamente, ovvero come un pensiero secondo cui una verità assoluta non c'è o non ci possiamo arrivare.
    Questo ovviamente con ripercussioni sull'etica e sulla morale che per una persona credente come me sono discutibili.
    Invece il punto di vista che hai esposto tu è decisamente interessante...
    Tra l'altro il dialogo al bar è molto bello... è tuo?

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    Risposte
    1. Al 100%, trasformarmi in Gorgia mi ispira ;-3
      Credo che i sofisti siano vittima di "una cattiva stampa", fatta soprattutto da Platone ed Aristotele, magari anche per invidia per l'acutezza del loro pensiero. Ai diversi potenti ha fatto comodo farsi paladini del pensiero di Platone ed Aristotele, ed ecco la cattiva fama per sofisti.

      Anch'io ho scoperto i sofisti in eta' matura, quando ho notato di avere un modo di pensiero affine al loro.Per me sono poi diventati maestri di vita.
      Devo anche aggiungere che mi piace ascoltare le conversazioni delle persone e provare a capire come si atteggiano e perché'.

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