lunedì 18 febbraio 2019

Il battito d'ali di un gatto, cap 16 - Sei mesi


NEGLI EPISODI PRECEDENTI
Un altro pezzo di ricordi si sblocca nella mente dell'Umana Smemorata, ma alla Nonnina dell'Arcolaio sorge un grosso dubbio... Nel frattempo un uomo affascinante e misterioso fa il suo ingresso nella narrazione.

“Ma chi era quello?!”
“Ma come? Guarda che lo conosci benissimo!”
“Il modo di parlare non è cambiato per niente...”
“Ah però, il Vecchietto... ci sapeva fare!”
Il chiacchiericcio delle tre versioni dell'Umana proseguì all'incirca sulla stessa falsa riga fino al ritorno alla base. Non si unirono la Nonnina e Dugongo, ma per motivi differenti. La prima per non carpire troppe informazioni su eventi per lei ancora futuri, il secondo perchè qualcosa proprio non gli tornava...
Una volta raggiunta la casetta e tornati al tempo cui apparteneva la Nonnina, il gatto la prese in disparte:
“Mi sa che io di questa storia non ho capito molto... Da come parlavi tu, cioè la te stessa del viaggio nel futuro, sembrava che io e la mia amica Umana ci saremmo dovuti incontrare di lì a poco...”
“E invece?”
“Non è nemmeno un anno che siamo insieme! Sarà colpa di questo andirivieni, ma ricordo che ci siamo incontrati d'estate e quando siamo ritornati nel nostro modo per poi partire per il viaggio nel tempo era inverno... l'inverno di quello stesso anno, capisci?”
“Sei mesi... Incredibile! Non parlare con le altre di questo particolare. Pazientiamo: dopo un pasto e un bel sonnellino ciò che ora ci sembra un problema potrebbe trasformarsi in una risorsa”.

Il mattino seguente, senza bisogno di consultarsi ulteriormente con Dugongo, la Nonnina aveva tutta l'aria di chi una decisione l'aveva già presa. 
“Qualcuno, che non era impegnato in discorsi frivoli, ha posto una domanda interessante ieri e quello che ha detto, che all'inizio mi era parso come un problema, si è rivelato essere la nostra prossima destinazione. Quindi non resteremo giorni e giorni qua a perdere tempo, ma ci rimetteremo in viaggio subito, appena finita la colazione!”
“Nonnina... sempre tutti questi giri di parole... spiegaci meglio!”
“Dugongo ieri sulla strada del ritorno mi ha fatto notare come tutte le mie promesse che lui e la sua Umana si sarebbero presto incontrati sono state con il tempo disattese. All'inizio non nego che questa notizia mi ha non poco preoccupato, ma a pensarci meglio se tutti e quattro siete qua significa che il problema nel futuro si è in qualche modo risolto. Ho capito allora che avrei dovuto vedere questi eventi in un'altra prospettiva... Cos'avrei fatto una volta raggiunto il Regno delle Statue se mi avesse sfiorato il minimo dubbio che l'incontro avrebbe avuto luogo, non in tempi ragionevolmente auspicabili?” E la Nonnina, che si conosceva molto bene, sapeva che il dubbio l'avrebbe sicuramente sfiorata. “Esatto. Sarei tornata a controllare! Il fatto è: come, con Make-Make in questo mondo e senza un Arcolaio a disposizione?”
“Ma tu un Arcolaio ce l'hai, è da lì che prendi il tuo nome, il nome con cui ti conosciamo tutti nel Regno delle Statue!” la corresse la Piccola Regina.
“Aspetta...” rifletté l'Umana da Compagnia “a meno che l'Arcolaio non l'abbia ottenuto una volta  ... Cosa credete? Che se avessimo avuto un Arcolaio in questo tempo avremmo rischiato di perderci viaggiando con un portale?” 
“Infatti, non sono mica matta! Non ho ancora un Arcolaio, ovviamente, ma è possibile che mi venga dato per svolgere la missione di cui mi ha parlato quell'uomo!” e finito in silenzio il resto della colazione, quando tutti furono dentro al Nano, la Nonnina-Ancora-Senza-Arcolaio diede la direzione: “Al momento in cui sono tornata indietro a controllare la mia amica!”


Nessuno fu subito in grado di quantificare di quanto si fossero spostati nel tempo, anche perchè questa volta il gruppetto non aveva viaggiato verso una data, ma verso un punto imprecisato.  L'atmosfera della città era totalmente cambiata: pur essendo una giornata di sole l'aria che si respirava era fredda e grigia e in giro non si vedeva nemmeno un animale. I sospetti della Nonnina, che sembravano esagerati a chiunque non fosse un osservatore di pari abilità, ora erano lì, davanti a tutti, in tutta la loro mostruosa concretezza. L'Umana in cerca della sua memoria nascose il suo amico gatto nello zaino e gli raccomandò di stare in silenzio: “Neanche il più piccolo EH?!” sottolineò. 
Mossi pochi passi e ancora in cerca di una direzione precisa, il gruppo fece finalmente l'incontro chiarificatore: La seconda Nonnina, quella che l'Arcolaio ce l'aveva, era davanti a loro, di spalle, a testimoniare, in tutta la sua sicurezza, che ancora una volta le previsioni sulla meta si erano di nuovo rivelate corrette. Il fatto che non fosse invecchiata di un giorno non aiutò i viaggiatori nel tentativo di orientarsi, ma il suo atteggiamento che non lasciava trapelare la minima esitazione era loro di buon auspicio, dunque la seguirono.
“E' già da qualche minuto che mi sono accorta di voi: cosa cercate, di grazia?”
A queste parole tutti si fermarono impietriti e più di qualcuno fu sfiorato dall'idea che le Nonnine si sarebbero autodistrutte a causa del paradosso temporale...
“Non ho mai mentito a me stessa e di certo non lo farò questa volta, che con me stessa posso parlare veramente, non so se mi spiego...” rispose l'altra. E iniziò così a raccontare la loro storia.

“…Quindi sto viaggiando nel futuro mentre viaggio nel passato! Incredibile il potere di questi Arcolai” fu il commento della seconda Nonnina. “Siete stati fortunati che vi abbia scoperti io e non qualcun altro. Visto che abbiamo lo stesso obiettivo possiamo proseguire insieme, che il mio strumento di viaggio è più preciso del vostro, ma state attenti a non farvi notare: questo non e più un posto dove tutte le vostre chiacchiere passano inosservate”.
Sulla precisione dell'Arcolaio nessuno dubitava, ma ancor meno dopo avere visto quanto in fretta aveva localizzato l'Umana che stavano cercando. Era lì, seduta sulla solita panchina del solito giardinetto, con in mano un libro che non stava leggendo...
“Come avevi detto che funziona il recupero dei tuoi ricordi? Ti basta vedere la te stessa del passato?”
“Evidentemente no, perchè la memoria non è ancora tornata... Credo che il processo sia emozionale: un gesto, una frase che mi permetta di entrare in sintonia con lo stato d'animo che avevo in quel momento”.
“Sì, ma le altre volte ti sentivamo parlare” osservò la Piccola Regina “perchè eri sempre in compagnia della Nonnina. Come facciamo adesso che sei sola?”

Ma subito l'attenzione di tutti i viaggiatori si spostò su altro, perchè la donna seduta, accortasi del vociare, alzò lo sguardo, che per una frazione di secondo incontrò quello della sé stessa del futuro...
Non accadde nulla in quell'attimo così denso – un pericolo così incombente da non poter essere evitato. Le due Umane, ora identiche perchè pressoché della stessa età, non potevano avere occhi più diversi: la viaggiatrice, forte dell'aver ritrovato un altro pezzo del suo personalissimo puzzle e quella autoctona, talmente smarrita da non accorgersi nemmeno di quello che vedeva.
Il brivido di paura che raggiunse il gruppo subito dopo li obbligò a qualche passo di ritirata. In una posizione più sicura unanimemente decisero di non tentare ulteriormente la sorte e dirigersi verso casa, ora che lo scopo di entrambe le visite era stato raggiunto. Ma non senza qualche parola di congedo. 
“Allora? Memoria completa finalmente?”
“No. Non ricordo ancora l'incontro con Dugongo. Ma credo di essere appena entrata in possesso del frammento più importante. Ricordo la mia tristezza. Quel senso di profonda disperazione perchè la mia vita non sarebbe mai cambiata”.
“Come fai a dire che una cosa così brutta è la parte più importante della tua memoria?” chiese qualcuno.
“Perchè so chi sono adesso e so che non sono più così. E so anche che se ho superato un buio così paralizzante ora posso davvero contare sulle mie risorse... E poi Dugongo è qua, giusto? Quindi è certo che questa storia è finita bene!”
Poco distante le due Nonnine si stavano salutando, entrambe cercando di dissimulare una sottile malinconia.
“Tornate pure tranquilli al portale: anche se sono via da qualche anno mi sono assicurata che nessuno andasse ad abitare nella mia vecchia casetta, sai mai cosa può succedere!” le sentirono confabulare. “Alla fine di questa avventura accertati di cancellare bene tutto. Sai a chi rivolgerti. Quanto a me... sarò abbastanza prudente da tenere chiuso il becco!”
Nessuna delle tre Umane ebbe il coraggio di svelare alle due anziane signore quale sarebbe stata la loro sorte nel futuro. Tantomeno Dugongo. Si incamminarono verso Make-Make, ognuno ripensando alla giornata appena trascorsa.

5 commenti:

  1. Molto impegnativo, ma immaginavo che ne sarebbe valsa la pena ;-3

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  2. Sì, il capitolo è davvero denso e va letto bene.
    Mi piace molto come hai saputo rendere bene la parte emotiva.
    Una piccola annotazione, nei dialoghi a volte non hai precisato il soggetto parlante e questo rende un po' laboriosa la comprensione, almeno per me.
    La trama è appassionante e ancora misteriosa....e va bene così!

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  3. Sul soggetto dei dialoghi - Sì, mi fa piacere che l'hai notato.
    Quando non lo scrivo è perchè non importa chi dice quella frase o perchè si capisce. Si usa molto come tecnica nel parlato in inglese: snellisce la narrazione. Spero funzioni anche qui!

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