lunedì 4 febbraio 2019

Il battito d'ali di un gatto, cap 14 - L'ultima volta



NEGLI EPISODI PRECEDENTI
La Nonnina dell'Arcolaio si convince delle buone intenzioni dei viaggiatori nel tempo e decide di aiutarli.


Se qualcuno si fosse aspettato una partenza immediata nottetempo, la Nonnina avrebbe deluso queste aspettative in nome di un buon pasto e di un sonno ristoratore. Dopo cena si ritirò nella sua stanza per rivedere ancora una volta dove l'avrebbero condotta i suoi sospetti e trovare il punto migliore per inserirsi insieme ai quattro viaggiatori. Non osava pensare a quali realtà alternative ingannevoli li avrebbero accolti in caso di errore. Non aveva mai viaggiato nel futuro, ma era certa che l'Umana smemorata avrebbe stabilizzato la loro traiettoria. Quell'Umana che solo fino a qualche ora prima aveva visto bambina. Quella stessa Umana che, nonostante gli sforzi che stava facendo per farle capire la sua importanza, sembrava avere perso la strada.

Di buon mattino si trovarono tutti davanti a  Make-Make: “Al giorno dopo le elezioni!” ordinò la Nonnina. E furono trasportati.
“Elezioni?! Che elezioni?” 
“Quelle che ci saranno tra cinque anni... secondo i riferimenti temporali del punto di partenza, intendo”.
“In questo mondo è così che si va al governo: vincendo delle elezioni”.
“Cioè, spiegatemi" intervenne incredula la Piccola Principessa, che era abituata a tutt'altro "chiunque può decidere chi sale al potere? Ecco come hanno fatto gli Umani Cattivi...”
“Beh, in realtà è molto più complesso di quello che pensi... e comunque mi serviva un... luogo d'atterraggio sicuro: che i cattivi le abbiano vinte o no, ieri le elezioni ci sono state”.
“Non ci resta allora che scoprire se l'hanno spuntata – al Palazzo del Governo!”

“Non così in fretta... lì è dove sarei andata io a tenere sott'occhio la situazione, ma non dove saresti andata tu, giusto? Eh, no! Tu a quest'ora dovresti essere a scuola, per la precisione nella Sala delle Assemblee, a sentire il discorso del candidato vincente”. “Perchè in democrazia” ora era alla Piccola Regina che si rivolgeva “si dà molta importanza all'educazione civica!”

Bando alle ciance, raggiunsero la scuola abbastanza in fretta. Confondersi tra tutti quegli studenti non era un problema, visto che quello era l'istituto più frequentato della circoscrizione e accoglieva, tra tutti, oltre un migliaio di persone. Non appena gli schermi furono sintonizzati, Dugongo, dal davanzale esterno della finestra (un gatto in una scuola, quello sì che avrebbe attirato attenzione) proruppe nel suo più sconsolato “EH?!”, a significare che ancora una volta la Nonnina ci aveva azzeccato. 
Nessuno voleva stare a sentire il fiume di bugie che usciva dalla bocca dell'umano che in uniforme militare stava sentenziando da dietro la scrivania del Capo del Governo, dunque, con la stessa nonchalance con cui erano entrate, le umane uscirono a decidere sul da farsi.
“Segni dalla tua memoria?”
“Niente”. Rispose l'interessata, quasi con sollievo che quella vittoria elettorale non costituisse un episodio per lei significativo. E siccome la sé stessa quindicenne sarebbe stata impegnata ancora per qualche ora, propose di nuovo di spostarsi nel giardino del palazzo governativo. Là, il gruppo ragionava, sarebbe stato più facile captare qualche discorso dei piani alti. Il palazzo era infatti costituito da ampie vetrate per nulla insonorizzate e forse, nell'andirivieni dell'insediamento, qualche membro del partito si sarebbe potuto lasciar sfuggire qualche commento compromettente, caso da non escludere data la faciloneria con cui gli Umani Cattivi si erano già comportati in precedenza.

Ancora a confermare le previsioni, trovarono la Nonnina di quel tempo nell'ala del giardino proprio sotto le vetrate oltre le quali i vincitori erano impegnati nelle riunioni interne di inizio mandato. La posizione che si era scelta era particolarmente favorevole e dalle sue espressioni si poteva intuire non solo quanto lei riuscisse ad origliare dei vari discorsi, ma anche quanto questi la turbassero.
“Dugongo...” la si sentì esclamare a un certo punto.
Da un angolo meno favorevole, ma più sicuro, la Nonnina viaggiatrice nel tempo, invece, si rammaricava di non poter essere messa a parte delle stesse informazioni, atteggiamento che non lasciava dubbi su quanto importante per l'anziana signora tenere le redini della situazione. Questo suscitò una certa inquietudine nell'Umana Smemorata, come se quel particolare risvegliasse il lei un sentimento sepolto da anni, ma che purtroppo non riusciva a ricordare...

I minuti passavano e con questi, in rapporto proporzionale, cresceva l'impazienza nel gruppetto, quando finalmente la signora si alzò e con lei anche i viaggiatori, che la seguirono a distanza. La direzione era ovviamente il giardinetto dove le tre Umane erano già state nella loro prima tappa. Là, con ogni probabilità, la Nonnina avrebbe incontrato la versione adolescente della sua amica smemorata e proprio là, nelle parole che le due donne si sarebbero dette, era lo scopo di quel viaggio nel tempo. 
“Com'è andata stamattina?” la sentirono domandare non appena la ragazza le si accostò.
“Mh... Questo nuovo Presidente non mi piace proprio... che stress, tutta la mattina ad ascoltarlo!”
“Già. Immagino...”
“Pensavo a quello che mi dicevi, Nonnina... Non lo so: come può l'amicizia con un gatto cambiare così tanto la mia vita?” Un barlume di speranza era chiaramente percepibile nel tono della giovane, come se davvero quella sua esistenza, per come stava procedendo, fosse troppo angusta per lei.
“Forse non è il gatto, ma l'amicizia stessa. Ciò non toglie che quel gatto arriverà. È così che deve andare, capisci?”
“Mah! Io tutti questi tuoi calcoli, proprio... E poi, scusa, sei mia amica anche tu, no?”
“Certo. Ma non è la stessa cosa. Quando si incontrano due anime affini il rapporto che si viene a creare è qualcosa di particolare... Ti sei mai chiesta perchè non hai praticamente amici della tua età?”
“Onestamente, dati gli elementi, la cosa non mi tocca particolarmente!” scherzò la ragazza.
“Il gatto di cui ti parlo da anni ormai metterà in luce la parte più bella di te, diciamo. E tu farai lo stesso per lui. Diventerà importante... un elemento essenziale per riportare... umanità in posti dove di umanità ce n'è rimasta ben poca! Dovrete proteggervi a vicenda però: a questi nuovi uman... governanti questo gatto sta scomodo. Stanno già cercando di liberarsi di lui in un altro regno di un universo parallelo. Non è questione di molto prima che...”
“Qui non ti seguo però, Nonnina... Come posso credere a tutto questo sistema di universi paralleli, statue-portale e gatti parlanti di cui mi racconti? Non sono più una bambina, lo sai...”
“Temo che il lavoro qui sia più lungo del previsto” disse tra sé e sé la Nonnina “Tornerai lo stesso domani?” aggiunse con fare sornione.

“Ma tu non sei più tornata!” protestò da dietro l'albero l'Umana Smemorata, che aveva finalmente recuperato un'altra parte dei suoi ricordi “Quella è l'ultima volta che ti ho vista!”
Ma di lì a poco un altro incontro rispose alle perplessità dei viaggiatori, quando un uomo sulla cinquantina, dalla folta barba rossiccia si parò davanti all'anziana signora.
“Ci conosciamo?” chiese lei come sempre sospettosa.
“Saltiamo i convenevoli: io non sono di qua” cercò di rassicurarla lui. “Sono a guardia dei portali in un mondo conosciuto come il Regno delle Statue. Intuirai dal nome che siamo collegati con la maggior parte degli universi conosciuti. Sono qui per riferirti che ci serve il tuo aiuto là”.
“C'è un Dugongo già in pericolo?” chiese la Nonnina riferendosi agli eventi politici recenti.
“Non so di cosa tu stia parlando”
“Allora è meglio che io resti qui. Riferisci per favore che sono ben lontana dall'aver finito il mio lavoro”.
“Hai dato il calcio d'inizio, ora gli eventi si devono sviluppare da soli... o hai forse perso la fiducia nelle stesse Forze per cui stai lottando?”
“Ovviamente no. Ma lei sarà molto delusa e...”
“Si sistemerà, tutto a suo tempo!” sorrise l'uomo. E forse per il suo fascino, forse per gli occhi pieni di speranza, la Nonnina lo seguì, preparandosi a partire per un viaggio a lei completamente nuovo. 

2 commenti:

  1. Capitolo "corposo" e ben strutturato.
    Sta diventando avvincente....

    Come saprai, noi "moschettieri" siamo lesti di spada ma un po' lenti di intuizione ;-) quindi non stupirti se ti chiedo un chiarimento su un punto del racconto....sennò mi rimane il tarlo in testa:
    Quando dici" Non appena gli schermi furono sintonizzati....."
    Puoi spiegarmi meglio questo passaggio? Dugongo è con il gruppetto, anche se è rimasto fuori dalla scuola. Non riesco a collocare nella dinamica del racconto "gli schermi".

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    Risposte
    1. Hai presente quando a scuola c'era assemblea? La situazione è così: mega-aula con finestre con Dugongo (alternativo) che guarda dentro e al posto del proiettore gli schermi tipo a un concerto. Non sono quelli interdimensionali di Nyx, EH?!

      Elimina

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