mercoledì 30 gennaio 2019

Ricostruzioni filosofiche - La teoria dei due soli



* Il pastore che procede (ovvero il pontefice) può ruminare (interpretare le scritture), ma non ha le unghie separate (ovvero, nella simbologia usata, non è adatta a governare).





11 commenti:

  1. Questa volta mi hai trovato impreparato. Anche se mi piace e seguo Dante dall'adolescenza, non conoscevo ne' il "De Monàrchia" ne' la "Teoria dei due soli".

    Anche se ad una prima occhiata ho già notato un paio di spunti interessanti, preferisco studiare un po' e riflettere prima di proporre il tema della settimana.

    Per inciso, Sedna padrona del mondo e' bellissima ed e' proprio vero che questi gatti "ne sanno una più' del diavolo".

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  2. I gatti sono fantastici, vero? :-3
    La teoria dei due soli, che riguarda il rapporto tra stato e chiesa, in realtà non è di Dante, lui ne è solo l'esponente più noto. Questa concezione politica ha girato nel medioevo in ambito Scolastico e ghibellino.

    Prendiamoci pure un tempo di riflessione, che anche io, impegnatissima, non ho ancora finito di commentare Edith Stein!

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    1. Vero!
      Quello che poi mi lascia di sale e' il loro sguardo che a volte, guardandoti dall'alto in basso, sembra dirti: «ma cosa diavoli sta facendo (stolto di un umano)?»; oppure se lo guardi mentre e' indaffarato nella caccia o in qualcosa d'altro: «bambino (umano), stai li buono coi tuoi giochi che questa e' roba per noi adulti (gatti)!»

      Chissà cosa veramente gli passa nella testa nelle loro 1000 espressioni?

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  3. Dante ha cambiato le sua posizione guelfa in età matura e dopo aver lasciato Firenze e aver visitato Roma, mi pare.
    Aveva immaginato una divisione dei poteri ma in una sorta di "cooperazione" per un governo equo/giusto.
    Pura utopia....purtroppo!
    Anche sulla Stein c'è da dire molto: per esempio che i suoi studi sull'empatia sono stati ripresi dalla psicologia e anche i neuroscienzati ne stanno sviluppando la validità con lo studio dei "neuroni specchio".
    Pensatori che lasciano il segno!

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    1. Sulla posizione politica di Dante non ho mai capito molto... troppa confusione!
      ci vediamo sulla Stein nel post dedicato al lei ;-3

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  4. Nel medioevo, in risposta alla concezione politica di parte pontificia, detta “teoria del Sole e della Luna”, che vedeva il pontefice come unica sorgente di “luce propria” (Sole) illuminare l’imperatore del Sacro Romano Impero (Luna), la parte dell’imperatore rispose con la “teoria dei due Soli”, ad indicare la pari dignità tra i due poteri.

    Ora, anche senza tirare in ballo la “dottrina di Eraclito” per la quale un opposto esiste ed ha senso di esistere, solo in virtù della presenza del suo opposto, … ma voi avete mai visto due Soli? Un Sole ed una Luna, a volte anche insieme, l’abbiamo visto tutti, ma due Soli? Anche sorvolando sul gioco di parole dei “due soli”: se sono “due” non sono “soli”, se sono “soli”, non sono “due”, ma avete mai visto due contendenti di tiro alla fune tirare la fune nella stessa direzione?
    Assumere a emblema della propria parte un assurdo così grossolano lo ritengo un “errore sui fondamentali”, indice di superficialità, scarsa acutezza, ansia di rispondere alla parte opposta, ecc. Azione che non poteva che risultare nella sconfitta della propria parte, e così avvenne. Si dovette aspettare l’arrivo di Napoleone che, auto-incoronandosi imperatore, spezzo quella dipendenza che da secoli legava il potere di un imperatore a quello di un pontefice.

    Mi sembra quindi interessante riflettere questa settimana su “i fondamentali: la loro importanza e le cause di errore più comuni”

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    1. sei mai stato su Proxima b?
      Là di soli ce ne sono ben 3! HE HE HE! ;-3

      Scherzi a parte, a noi l'indipendenza tra stato e chiesa a noi sa di ovvio, perchè, essendo nati in questo secolo e in questa parte del mondo, "ci siamo abituati". Se operò pensiamo ad altri popoli (e non sottendo alcun giudizio di merito) per loro questa non è la normalità.
      Anche in certi ambienti cattolici "deviati", purtroppo, si critica la separazione dei poteri. E qui il "purtroppo" ci sta perchè nell'Occidente, dove ora il cristianesimo è più diffuso, la visione dell'autorità politica sottomessa alla autorità religiosa è superata.

      Mi ha colpito molto piuttosto il collegamento che fai tra "errore nei fondamentali" e "sconfitta" della già citata Teoria. Penso che questa settimana rifletterò su questo punto!

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  5. L’IMPORTANZA DEI FONDAMENTALI
    Diversi anni fa feci un volo aereo in un posto finestrino con vista sull’ala. Durante la crociera, per ingannare il tempo, cominciai ad osservare il comportamento delle superfici alari, quelle parti mobili poste sulle ali e sulla coda che permettono all’aereo di scegliere quota, direzione ed assetto. Ogni 2-3 secondi la superficie che osservavo si alzava e l’aereo si inclinava leggermente dalla mia parte, allora la superficie si abbassava e l’aereo si inclinava dalla parte opposta, e così via per tutto il tempo della crociera. Questo mi portò a riflettere sul sistema di controllo del rollio. Si faceva compiere all’aereo un piccolo errore di posizione inclinandolo da un lato, rilevato l’errore, lo si inclinava sul lato opposto e rilevando il nuovo errore, lo si riportava sulla posizione da cui era partito e così via.
    Il mio primo commento e’ stato: «che metodo rozzo!» Io avrei cercato di tenere le superfici in posizione perfetta affinché l’aereo non si inclinasse mai, nemmeno leggermente, da una parte all’altra. Per fare ciò avrei dovuto evitare di correggere l’inclinazione per qualche decina di secondi, per essere certo di essere in equilibrio perfetto; correzioni più veloci mi avrebbero fatto ricadere nel ”errore” che volevo evitare. Ma a quel punto mi domandai come l’aereo avrebbe risposta ad una forte corrente ascensionale che colpiva un’ala. Non potendo intervenire subito, dovevo intervenire appena l’inclinazione superava un limite massimo con l’effetto di far prendere un mega spavento ai passeggeri, nella migliore delle ipotesi, di perdere il controllo ed entrare in stallo nella peggiore. Siccome la sicurezza del volo e’ un valore fondamentale, giunsi alla conclusione che era meglio fare tanti piccoli errori piuttosto che uno sui fondamentali, anzi:
    “bisogna fare tanti piccoli errori proprio per evitare di farne uno fondamentale”.

    Un simile meccanismo e’ presente nell’andare in bicicletta, dove scienziati che ne studiarono il moto, giunsero alla conclusione che non si cade perché si passa continuamente attraverso tante piccole “fallite” cadute da un lato all’altro. Anche il moto dei pesci nella corrente di un fiume e’ un continuo andare a sinistra e a destra, ma e’ proprio il modo per non finire contro le sponde, sulle secche oppure in bocca a qualche predatore
    Un meccanismo un po’ diverso e’ osservabile nelle specie animali più resilienti che adottano una dieta variata mentre quelle a rischio di estinzione ne adottano invece una molto più monotona. Una dieta variata comporta tanti piccoli rischi e non esclude certo altrettanti piccoli errori alimentari, ma evita però di incorrere nell’errore sui fondamentali compiuto dalle specie a rischio di estinzione.

    Potremmo continuare con decine di altri esempi di vario tipo. Ma rimane di fondo una lezione importante che ci viene dalla natura, una lezione per aprirci la porta verso una vita migliore e per chiudere quella che conduce alle sofferenze ed alle sconfitte. Identifichiamo allora i nostri valori fondamentali, dagli affetti alla salute, dal coraggio alla saggezza, accettiamo che si sia compiuto qualche errore cercando di perseguirli, ma evitiamo di commettere errori che li comprometterebbero.

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  6. Ho trovato la tua riflessione particolarmente interessante.
    Mi scuso se in questi giorni sono stata stringata coi commenti, specie quelli dei post "filosofici". Appena sarò più calma rimedierò...
    Purtroppo è arrivata la brutta notizia che chiudono Google + a cui questo blog è collegato. Inutile dire la perdita che causa questa decisione, dato che il 90% delle mie visite arriva da lì. Sto impiegando molto tempo per tappare questo buco ecco perchè non ho più lo stesso tempo per rispondere BENE ai vostri commenti, che comunque leggo e apprezzo.
    Se conoscete qualche social che possa supportare un blogger in modo adeguato fatemi sapere - ogni suggerimento è apprezzato ;-3

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    1. Mi colpisce il fatto di come questo concetto si avvicini al "tendere a", che è proprio dei limiti in matematica.
      La funzione non arriva mai a un dato valore (numerico), che in questo caso è la "perfezione", ma si avvicina sempre di più per approssimazioni successive.

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  7. LE CAUSE DI ERRORI PIÙ’ COMUNI
    Incappare o evitare errori sui fondamentali e’ difficile perché e’ facile, o se preferite, e’ facile perché e’ difficile. Provo a spiegarmi meglio.
    Prendiamo un errore di ortografia ed un errore sulle regole del calcio, ognuno di questi errori assume una valenza differente a seconda che sia in una grammatica italiana o in un quotidiano sportivo. Questi sono errori che riguardano il contesto. Ma ci sono anche errori che intaccano la sfera personale, ad esempio elogiare i vantaggi degli ortaggi o della carne ad un culturista o ad un vegetariano. Ma soprattutto ci sono errori sui valori universalmente riconosciuti, penso, ai 10 comandamenti, alla saggezza, alla salute o all'equilibrio verso la rigidità. Con altri esempi faccio fatica visto lo scempio che ne e’ stato fatto e se ne continua a fare. La mia difficoltà e’ sorta provando a spiegare “in god we trust” ad un nativo americano, oppure provando a convincere un cinese, memore delle guerre dell’oppio, di quanto fosse spregevole la commercializzazione delle droghe e potrei continuare con decine di altri esempi riguardanti la libertà, l’esportazione della democrazia, le armi di distruzione di massa, liberarsi dai dittatori e così via.

    Quest’ultima considerazione mi riporta sulla traccia del nostro discorso ed in particolare da dove siamo partiti. Il conflitto tra pontefice ed imperatore mi ricorda che spesso le idee migliori, o meno peggiori, sono quelle perdenti. Questa e’ una dura realtà della storia e lascio a voi la scelta degli esempi del passato e del presente. Trovo la spiegazione di questo “paradosso dell’evoluzione” nella “superficialità” adottata dalla parte che si sente superiore, rispetto alla “acutezza” messa in campo dalla parte che si sente svantaggiata. L’imperatore del nostro conflitto non avrebbe dovuto seguire e rispondere alla teoria del pontefice con una teoria simile e anche discutibile, avrebbe dovuto invece sedersi e riflettere: «come può un imperatore che per secoli ha contrabbandato la propria legittimità’ con “l’investitura divina” soverchiare il potere del vicario diretto della divinità?» Deve giocare un’altra partita! Deve cioè superare il pasticcio commesso dai suoi predecessori e crearne uno nuovo: ci volle infatti l’illuminismo perché un imperatore potesse autoincoronarsi.

    Mi piace concludere queste considerazioni, citando alcuni casi in cui questi meccanismi su come evitare gli errori fondamentali sono ben sintetizzati. Il primo e’ un piccolo e apparentemente facile da leggere libro “L’arte della guerra” in cui l’autore, trattando le strategia da adottare in guerra, suggerisce come comportarsi in diverse situazioni riscontrabili anche nella vita di tutti i giorni (per link del testo vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Sun_Tzu).
    Il libro enfatizza la finezza di pensiero, l’astuzia, l’impegno e l’inganno, aspetti riscontrabili anche in un altro libro che ben rappresenta il mio pensiero: “Bertoldo”. Qui un contadino, povero e rozzo di aspetto, dovendo rapportarsi con un re potente e magnifico, sprona tutta la sua intelligenza e scaltrezza riuscendo a mettere in scacco il regnante.
    Un altro personaggio che ci fa capire che evitare gli errori con la finezza del ragionamento e’ qualcosa di comune alle culture di tutto il mondo, dalla Cina, all’America passando per l’Europa e’ il tenente Colombo. Un impacciato, sciatto e pasticcione agente di polizia e’ dato sicuro perdente nel conflitto con un assassino appartenente alla “upper class” edonista californiana. Ma il tenente, resosi conto delle sue limitatezze, ha capito che la vera forza era dentro di sé, allora raddoppiando l’impegno nel lavora, ma soprattutto sfruttando la potenza e la finezza della mente umana, ha saputo vincere le sue battaglie.

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