lunedì 23 marzo 2020

Apologia scherzosa del coronavirus


Nel Regno dell'Ongheu c'è rispetto per ogni essere vivente e nessuno viene condannato senza un giusto processo, nemmeno il virus più temuto del momento! Come avvocato difensore del signor Coronavirus è stato chiamato un noto Sofista che, dati i principi che animano la sua filosofia, ha accettato molto volentieri l'ingrato compito. Questa è la sua arringa finale... 

E’ bene lodare, se lode è dovuta, ma anche versar vergogna sull'indegno poiché è pari colpevolezza e stoltezza tanto biasimare le cose lodevoli, quanto lodar le riprovevoli. Diciamo allora direttamente ciò che va detto e confutiamo i latori di menzogna, come coloro che accusano il Coronavirus di insediarsi nel corpo umano con il deliberato intento di procurarci danno.

Il nostro difeso è un povero essere vivente, voluto dagli Dei, solo desideroso di trovare un angolo dove rifugiarsi e crescere la propria prole. Pertanto io voglio, svolgendo il discorso secondo un certo metodo logico, liberare il poverino dall'accusa e, dimostrati mentitori i suoi accusatori e svelata la verità, far cessare l'ignoranza.
Il Coronavirus, membro di una famiglia di nobili virus, a riprova delle sue regali origini, deve il suo nome alla forma somigliante ad una corona reale. Uno tra i più grandi, sani e belli della famiglia, ha pertanto innato il desiderio di riprodursi, ma la nobiltà di lignaggio e d’abito l’induce ad una vita isolata pacifica e tranquilla.
Come e per qual motivo solo alcuni corpi entrarono in contatto col virus non lo dirò: ciò va oltre l'umana conoscenza. Ciononostante non posso che tornare al principio del discorso propostomi, ed esporre le cause per le quali era naturale avvenisse lo scontro tra il mio assistito e l'uomo.
Se un tranquillo Coronavirus, entrato nel nostro corpo per richiedere ospitalità, fosse stato subito attaccato dai nostri anticorpi, non avrebbe forse potuto o dovuto difendersi? Noi, cosi magnanimi, forti, giusti e illuminati a chi possiamo negare il diritto di difendersi? Negano forse gli Dei agli esseri viventi il diritto di difendersi?
Ma se allora il povero virus fosse stato così violentemente attaccato su chi far ricadere la colpa, sull'attaccato o sull'attaccante? L'avessimo accolto ed accettato in pace sarebbe stato uno dei tanti ospiti del nostro corpo, puntiamo allora l'indice contro gli anticorpi, piuttosto, che così violentemente si scagliarono contro il povero virus e scagioniamolo da ogni infamia.
Se un pacifico virus è solito accoppiarsi e riprodursi in inverno, ma per farlo ha bisogno di un giaciglio caldo e accogliente quale il nostro corpo, ci danno forse gli Dei il diritto di impedire ad un essere vivente di moltiplicarsi? Possiamo noi uomini giusti e retti infrangere il sogno d'amore di un coppia di virus impedendo loro di riprodursi? Capiamo che sofferenza infliggiamo ai genitori e ai piccoli di una coppia fertile impedendo loro di metter su famiglia?
Ma se il nostro corpo avesse eretto muri, sparso disinfettanti, aizzati anticorpi, tutto per infrangere questo sogno d'amore chi deve essere ricoperto di infamia, gli amanti o i poveri di ospitalità? Nessun Giudice giusto potrebbe mai incolpare l'amore, quell'amore che lui stesso mise al mondo, il Giudice giusto non può che coprire d'infamia i poveri di cuore.
E se infine il nostro virus non fosse che un estensione del braccio degli Dei, se fossero stati gli Dei nella visione di un loro grande disegno a comandare al virus di entrare nel nostro corpo ed attaccarci? Abbiamo noi la visione del disegno degli Dei per incolpare loro o il loro strumento di empietà?
Ma se tutto questo fosse volere degli Dei noi uomini forti e giusti meglio faremmo a cercare nel nostro agire perché gli Dei ideassero questo disegno e col capo cosparso di cenere liberare dalle accuse gli Dei e dalla vergogna il povero virus.
Come si può dunque ritener giusto il disonore gettato su un virus il quale, sia che abbia agito come ha agito perché innamorato, sia perché attaccato non abbia potuto che difendersi o sia perché strumento del volere degli Dei non abbia potuto poter agire che come ha agito? In tutti i casi il povero virus deve essere liberato da ogni colpa.

Ho distrutto con la parola l'infamia d'un povero essere vivente, ho tenuto fede al principio propostomi all'inizio del discorso, ho annientato l'ingiustizia di un'onta e l'infondatezza di un'opinione. Ho voluto scrivere questo discorso, che fosse al Coronavirus di encomio ed ai lettori di diletto in questo difficile momento...

7 commenti:

  1. Adesso vediamo cosa mi dice Gorgia quando lo legge ...

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  2. Alle 11 arriva il postino e grida: «C’e’ da firmare!». Ricevo e guardo: e’ una raccomandata di Gorgia che apro e leggo …
    «Ciao Proty, come va?»

    Hai! Quando parte così di solito sono dolori ...
    «C’e un articolo interessante sul blog, dagli una letta e dimmi il tuo parere.»

    Credevo peggio, sembra non l’abbia presa male, continuo …
    «Per difendere un virus in tribunale, hanno chiamato uno che si e’ spacciato per nostro collega. Il poverino ha sviluppato una “tesuccia ridicola” a cui, per onestà intellettuale, ho dato una lettura approfondita – non ci ho messo molto.
    La completezza e profondità dei temi sviluppati e’ stata tale che mi ha ispirato un nuovo pensiero, più o meno una roba tipo: “Nulla e!, ne’ si capisce!, ne’ e’ comunicato”, lo svilupperò.
    Hai idea di chi sia il sofista – da strapazzo – citato? A me ricorda “Copione de Copionis”. Ne parliamo comunque stasera.
    Gorgia»

    Noto una macchia verde sul fondo della lettera, un travaso di bile? … stasera mi do per malato.

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  3. Risposte
    1. Non e' molto lucido quando e' in questo stato.
      Per un paio di giorni giro al largo!

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  4. Molto simpatico il disegno e anche l'apologia del nostro sofista....ma devo dire che è ora che questo virus lasci la corona e con la sua famiglia emigri in Antartide.....

    P.S. senza prendere aerei!

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    1. 😺😺😺
      Poveri pinguini!
      🐧🐧🐧

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    2. Ma lì si congelerebbe (il dannato) e non farebbe male a nessuno!
      Salvi i pinguini e salvi noi!!!

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